Argento: ecco perché ha reso più dell'oro negli ultimi 3 mesi - Borsa&Finanza

Argento: ecco perché ha reso più dell’oro negli ultimi 3 mesi

Argento: ecco perché ha reso più dell'oro negli ultimi 3 mesi

Negli ultimi tre mesi l’argento ha sovraperformato l’oro nel mercato dei metalli preziosi. Considerando il periodo che va dal 31 ottobre al 31 gennaio, i futures sul Comex sono saliti di circa il 25% relativamente all’argento, mentre sono arrivati a un +19% riguardo l’oro. Ciò arriva in un contesto in cui comunque gli investitori sono tornati a comprare beni considerati rifugio, in considerazione del fatto che una recessione potrebbe materializzarsi con conseguenti turbolenze nei mercati finanziari, ma anche perché i rendimenti sul mercato sono destinati a scendere visto che le Banche centrali rallenteranno il ritmo delle strette sui tassi d’interesse.

Proprio la politica estremamente restrittiva degli istituti monetari nel 2022 ha messo in fuga gli operatori di mercato dai metalli preziosi per buona parte dell’anno, in quanto nella veste di beni rifugio sono stati sostituiti da altri porti sicuri come i Treasury Bond USA a 10 anni e il dollaro USA. Questi ultimi, a differenza di oro e argento, sono assets redditizi. Infatti, gli investitori si sono chiesti per quale ragione avrebbero mai dovuto detenere once di oro o argento, quando i T-Note decennali e il biglietto verde rendevano circa il 4%.

 

Argento: tutti i motivi per cui ha fatto meglio dell’oro

Oggi l’argento però è visto meglio rispetto all’oro, come dimostrano i dati su esposti. La ragione principale sta nel fatto che il risveglio dell’economia cinese produrrà un aumento maggiore della domanda di argento, visto il grande utilizzo industriale che se ne fa del metallo grigio. A questo si aggiungono i vincoli dell’offerta che rimangono ancora vivi e la transizione energetica che spinge verso l’elettrificazione a dispetto dei combustibili fossili. “L’aumento della domanda di argento dovrebbe derivare non solo dalle esigenze industriali convenzionali, come l’edilizia e la tecnologia, ma anche dalla spinta globale verso la produzione di energia pulita e beni correlati come i veicoli elettrici”, ha affermato Michael Cuggino, presidente e gestore di portafoglio della famiglia di fondi Permanent Portfolio.

Nicholas Colas, co-fondatore di DataTrek Research, sottolinea come l’argento sia più un metallo a uso industriale, mentre l’oro viene per lo più utilizzato come investimento e per i gioielli. Di conseguenza, “la migliore performance per i prezzi dell’argento supporta l’idea che l’economia globale sia in condizioni migliori di quanto temuto a metà del 2022”, ha detto.

Di parere un po’ diverso risulta essere Keith Weiner, fondatore e CEO di Monetary Metals, che vede l’argento principalmente come un metallo monetario piuttosto che industriale. Per tale motivo, a suo giudizio, il percorso dell’argento è più alto perché il dollaro continua a perdere di valore e quindi viene maggiormente fatta valere la correlazione inversa tra i due assets.

Ad ogni modo, questo è un segnale molto positivo circa il sentiment che hanno gli investitori in merito alla ripresa economica, soprattutto in prospettiva di una recessione annunciata da più parti, ma alla quale in pochi credono davvero. “C’è un più ampio sentimento di propensione al rischio che si sta verificando a livello globale, poiché i mercati emergenti sovraperformano, i titoli discrezionali statunitensi guidano e le materie prime domestiche riflettono aspettative di crescita e una ripresa immobiliare”, ha affermato Michael Gayed, gestore di portafoglio della famiglia di fondi ATAC.

 

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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