Moody’s lancia l’allarme sulle assicurazioni italiane che operano nel ramo Vita, con un outlook negativo. Secondo l’agenzia americana, i tassi d’interesse crescenti hanno finito per danneggiare le società del settore. Infatti, se è vero che i rendimenti più alti hanno consentito alle compagnie assicurative di investire i premi incassati dai clienti con ritorni più alti, è altrettanto vero che le polizze di risparmio offerte a quel punto diventano meno convenienti rispetto a prodotti alternativi presenti sul mercato, alimentando in questo modo i riscatti. Soprattutto la crescita dei rendimenti dei titoli di Stato, considerati quindi sicuri, ha determinato uno spostamento di denaro che rischia di mettere in seria difficoltà le assicurazioni.
Un assaggio di quanto può accadere lo si sta vedendo con la situazione di Eurovita, che sta rischiando il collasso. Il Ministero delle Imprese ha messo la compagnia in amministrazione straordinaria, mentre l’IVASS ha bloccato i riscatti anticipati fino al 30 giugno. Si è discusso nei giorni scorsi di una possibile proroga dello stop ai riscatti, ma è chiaro che si cerchi una via di uscita per risolvere la questione. In gioco vi è la possibile acquisizione di Eurovita da parte delle principali assicurazioni italiane – Generali , Unipol , Poste Vita, Allianz e Intesa Vita, ma anche l’eventuale finanziamento da parte delle banche distributrici – Sparkasse, Credem, Fideuram, Fineco e altre – dei prodotti della compagnia in modo da far fronte all’ondata prevista dei riscatti dopo il 30 giugno.
Assicurazioni italiane: Moody’s, attenzione ai titoli di Stato
Un altro faro che l’agenzia americana accende sul settore riguarda l’esposizione delle assicurazioni italiane nei confronti dei titoli di Stato del Paese. Moody’s sottolinea che dal punto di vista patrimoniale nel complesso vi è una certa stabilità, ma l’esposizione alle obbligazioni pubbliche potrebbe mettere in difficoltà il Solvency ratio, molto sensibile ai movimenti negativi di mercato.
I bond italiani in questo momento rischiano delle turbolenze con l’aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea. Attualmente si discute se l’Eurotower continuerà o meno con l’inasprimento della sua politica monetaria, ma di fronte a un’inflazione che è ancora ostica è possibile che il picco sui tassi non sia stato ancora raggiunto.
Ramo danni più solido
Il ramo Danni delle compagnie assicurative italiane desta meno preoccupazioni, secondo Moody’s. La ragione sta nel fatto che “l’aspettativa dei prezzi in crescita controbilancerà largamente l’impatto di una più alta frequenza dei risarcimenti e dell’inflazione durante l’anno”, ha scritto l’agenzia. Nello specifico, per Moody’s vi sarà una redditività stabile per ciò che riguarda il ramo Auto nel 2023, per effetto dell’aumento dei prezzi partito dalla fine dello scorso anno e che è in grado di sostenere la performance dell’intero comparto assicurativo.