Azioni banche europee: fondo Capital Group vende per 8 miliardi di dollari - Borsa&Finanza

Azioni banche europee: fondo Capital Group vende per 8 miliardi di dollari

Azioni bancarie europee: il fondo Capital Group vende per 8 miliardi di dollari

Le azioni delle banche europee quest’anno sono scese in maniera vigorosa nonostante i rendimenti sul mercato siano aumentati e le prospettive di rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale Europea siano diventate più probabili negli ultimi mesi. Ad azionare le vendite è stato un mix di situazioni contrarian, a partire dalla guerra Russia-Ucraina che ha messo in crisi il sistema finanziario globale, proseguendo con i timori dell’inflazione record, la crisi di approvvigionamento e il riemergere del Coronavirus in Cina.

Uno dei grandi fondi che si è reso maggiormente protagonista della svendita è Capital Group, gestito dal conosciuto e rispettato Nick Grace. Il portafoglio in gestione, che ammonta a 2.700 miliardi di assets confermandosi uno dei più grandi del mondo, quest’anno si è infatti liberato di circa 8 miliardi di euro di azioni bancarie europee. Capital ha accumulato in questi anni recenti partecipazioni di un certo rilievo in istituti finanziari come Barclays, Deutsche Bank, Commerzbank, Société Générale, UniCredit, Santander, BNP Paribas e UBS.

Questo nonostante gli investitori si fossero messi in fuga dai titoli bancari dopo la grande crisi del 2008, per via delle perdite accumulate dalle attività in sofferenza, della redditività depressa da tassi d’interesse in prossimità dello zero e anche della male gestio di alcuni amministratori. Adesso però la svolta in un clima generale che si è mosso contro le banche e che probabilmente le terrà in sofferenza ancora per qualche tempo.

 

Capital Group: ecco cosa ha venduto quest’anno

Il fondo d’investimento californiano ha effettuato operazioni di cessione molto importanti in questo 2022. Nei primi 3 mesi dell’anno ha venduto circa lo 0,7% della quota che deteneva nella banca spagnola Santander, incassando 400 milioni di euro e portando la partecipazione al 2% dal 2,7%. Nel mese di marzo ha liquidato il 3,6% che aveva in Santander per 900 milioni di sterline. Ad aprile è stata la volta di Deutsche Bank e Commerzbank di cui Capital Group ha scaricato la partecipazione del 5% in entrambe le banche tedesche, con un introito rispettivamente di 1,27 miliardi di euro e 475 milioni di euro.

Nel mese in corso la società d’investimento ha venduto la sua intera partecipazione del 5% nella banca olandese ING del valore di 2,4 miliardi di dollari e ha ridotto la quota in UniCredit dal 6,8% al 4%, nonché la presenza in SocGen dal 7,8% al 4,8%. In questi ultimi 2 istituti di credito Capital Group era il maggiore azionista. Secondo Grace, il fondo ha effettuato queste operazioni accettando anche delle perdite importanti, per evitare di subire un danno più profondo.

 

Banche europee: bisogna comprare le azioni?

Con le vendite di questi mesi che sono state effettuate dagli investitori nelle azioni bancarie europee, si ripropone un discorso di sottovalutazione dei titoli in Borsa. Lo stesso che aveva portato Capital Group a fare incetta negli anni scorsi. Grace aveva puntato sul fatto che il valore contabile delle attività bancarie fosse maggiore rispetto a quanto espresso dal mercato.

Inoltre la convinzione era che gli istituti finanziari avessero migliorato i livelli di capitale e che, con l’aumento dei tassi d’interesse, i margini di prestito sarebbero aumentati generando miliardi di profitti. In aggiunta a tutto questo vi erano fusioni in corso e prospettiche che, insieme agli utili record di banche come Deutsche Bank e Barclays, creavano le condizioni per un rally molto sostenuto nei mercati borsistici.

Adesso le azioni bancarie europee scambiano a sconto, con alcuni titoli come Santander, Standard Chartered, Barclays e UniCredit che hanno un price/earnings di appena 5 volte. Questo per Davide Serra, amministratore delegato di Algebris, rappresenta una grande opportunità perché non è mai successo in 50 anni, sebbene la guerra Russia-Ucraina e l’inflazione siano ancora un rischio molto chiaro.

 

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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