Mancano 10 giorni alla fatidica data del 27 ottobre, quando Credit Suisse annuncerà il piano strategico dell’azienda per far fronte alle difficoltà finanziarie in cui si trova. In questi giorni è molto alta la curiosità per scoprire quanto effettivamente sarà la quota capitale che occorre al gruppo per rimettere i conti in ordine. Gli analisti hanno tracciato una fascia compresa tra 4 e 8 miliardi di franchi, ma bisognerà aspettare perché sia svelato il conteggio e soprattutto come la banca intenderà farvi fronte.
L’Amministratore Delegato Ulrich Koerner sta facendo di tutto affinché venga evitato un aumento di capitale, che sarebbe fortemente diluitivo per le azioni. Oggi la capitalizzazione dell’istituto finanziario svizzero è di circa 11,5 miliardi di franchi svizzeri, praticamente un terzo degli oltre 30 miliardi di marzo 2021. Per questo, secondo alcune indiscrezioni, molte cose stanno bollendo in pentola per cercare di racimolare liquidità.
Una riguarderebbe la vendita dell’8,6% di Allfunds, società tecnologica con sede a Madrid. Credit Suisse aveva acquisito la partecipazione nel 2019 e oggi la quota varrebbe circa 365 milioni di franchi svizzeri. Tra le altre attività che potrebbero essere cedute rientrano: Six Group, società finanziaria che gestisce la Borsa di Zurigo; le banche svizzere Pfandbriefbank e Bank-Now; il fornitore di carte di credito svizzero Swisscard. Fuori dal cerchio rimarrebbero le attività di private, retail e corporate banking services, sulla base di quanto riferito da persone vicine alla banca.
A tutto questo si aggiungerebbe il risparmio per il costo del lavoro attraverso il taglio del 12% del personale, ovvero di 6 mila unità sulle circa 50 mila che lavorano alle dipendenze dell’istituto di credito. Credit Suisse ha risposto rilasciando questa dichiarazione: “Abbiamo già detto che comunicheremo i passi avanti nella nostra riorganizzazione strategica insieme ai dati del terzo trimestre. Sarebbe prematuro commentare i potenziali esiti prima di quel momento”. Le azioni oggi alla Borsa di Zurigo salgono dell’1% nelle prime ore di contrattazioni.
Credit Suisse: raggiunto l’accordo nella causa legale per i mutui subprime
Intanto Credit Suisse ha archiviato la vertenza sui mutui subprime attraverso un accordo con i giudici del New Jersey, grazie al quale pagherà 497 milioni di franchi. La causa si riferisce a prestiti ipotecari prima della crisi finanziaria del 2008 per un totale di 10 miliardi di dollari. Secondo l’accusa, la banca con sede a Zurigo avrebbe rilasciato dichiarazioni false e fuorvianti sulla qualità dei titoli garantiti dai mutui, procurando danni che il procuratore generale aveva stimato in circa 3 miliardi di dollari.
“Credit Suisse è lieta di aver raggiunto un accordo che consente alla banca di risolvere l’ultima vicenda RMBS (Residential Mortgage-backed Security) rimasta che riguarda i reclami di un’Autorità di regolamentazione e la più grande delle sue esposizioni rimanenti sul suo portafoglio RMBS”, ha affermato la banca in una nota. “L’accordo, per il quale Credit Suisse è completamente coperta, segna un altro passo importante nell’ambito degli sforzi della banca per risolvere in modo proattivo contenziosi e problemi legati al passato”, ha aggiunto.