Euro a 1.0934 nei confronti del Dollaro, poi si riprende, riportandosi a 1,1050. Btp, nuovi minimi
European Central Bank, acting quickly, Cuts Rates 10 Basis Points. They are trying, and succeeding, in depreciating the Euro against the VERY strong Dollar, hurting U.S. exports…. And the Fed sits, and sits, and sits. They get paid to borrow money, while we are paying interest!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 12, 2019
“La Bce, agendo rapidamente, riduce i tassi di 10 punti base. Stanno provando e riuscendo a deprezzare l’euro rispetto al dollaro, danneggiando le esportazioni statunitensi … E la Fed si siede, si siede e si siede. Vengono pagati per prendere in prestito denaro, mentre noi stiamo pagando gli interessi!”.
LE MUNIZIONI
In conferenza stampa, in realtà, Mario Draghi ha risposto per le rime: “Il nostro mandato è perseguire la stabilità dei prezzi. Non agiamo con l’obiettivo di muovere il cambio”. Le munizioni: dieci punti base di taglio dei tassi sui depositi, -0,5%. Qe a partire da novembre: 20 miliardi di euro al mese “per il tempo che sarà necessario finché l’outlook dell’inflazione riuscirà a convergere in maniera robusta verso un livello vicino ma sotto il 2%”. Due gli strumenti a supporto delle banche: sarà estesa da due a tre anni la scadenza della nuova serie di maxi-prestiti a lungo termine per gli istituti dell’Eurozona, le cosiddette Tltro (terza edizione), mentre il tasso applicato nelle operazioni sarà inferiore per gli istituti credito che riversano più denaro sull’economia reale.
RIVISTI AL RIBASSO PIL E INFLAZIONE
Provvedimenti, questi annunciati da Mario Draghi, decisi e annunciati in difesa dell’economia dell’Eurozona perché “i recenti dati macro hanno indicato una protratta debolezza economica”. Ultimi, la produzione industriale sotto del 2% anche ad agosto, e la sempre più probabile recessione della Germania, ormai ex locomotiva d’Europa. Non a caso, le previsioni sul Pil sono state tagliate all’1,1% per il 2019 (da 1,2% a giugno), all’1,2% per il 2020 (da 1,4%) e confermate all’1,4% per il 2021, mentre l’inflazione è stata ribassata a 1,2, 1 e 1,5% nel triennio 2019-2021.
LA BCE NON BASTA
La politica monetaria europea dovrà continuare a mantenersi altamente accomodante a lungo, dunque. Ciò non significa che i governi smettano di fare la loro parte per sostenere l’economia “soprattutto chi ha spazio in bilancio dovrebbe agire in modo efficace e tempestivo” ha aggiunto Draghi. Unanime nel Consiglio direttivo il fatto che la fiscal policy debba diventare il primo strumento, in questo senso.
Alla pubblicazione del comunicato stampa, l’Euro è sprofondato aggiornando i minimi da maggio 2017, a 1,1092 nei confronti del Dollaro. Poi la ripresa, intorno alle 14.45 in contemporanea con la pubblicazione dei dati dell’inflazione Usa, fino 1.106. Infine, nuovo ribasso a 1,1026 in prossimità della chiusura delle borse europee. Il rendimento dei Btp decennali ha raggiunto un nuovo minimo: 0,74%. Anche lo spread è sceso nuovamente perdendo oltre 10 punti base, attestandosi a quota 140. Anche i decennali greci hanno aggiornato il loro record negativo a 1,45%.