Energia elettrica: ecco quali sono tutte le fasi della filiera produttiva

Energia elettrica: ecco quali sono tutte le fasi della filiera produttiva

Energia elettrica: ecco quali sono tutte le fasi della filiera produttiva

L’aumento delle bollette dell’energia elettrica sarà un problema prioritario sul tavolo del nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni, con le famiglie e le imprese che stanno vivendo una situazione disperata. L’aumento dei prezzi del gas alla Borsa di Amsterdam ha creato una spirale inflazionistica da cui si fa una fatica immane a venirne fuori. L’esecutivo che verrà sta già studiando forme per fissare un limite ai costi delle bollette, così come è stato stabilito in altri Paesi tipo Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna.

Il Governo Draghi uscente aveva stanziato 60 miliardi di euro per limitare gli effetti devastanti del fenomeno; tuttavia, una buona parte di questi fondi verranno erogati sottoforma di crediti d’imposta, cosa che non risolve il problema attuale delle imprese che chiudono e delle famiglie che non arrivano a fine mese. Già sono numerosi i casi in cui la fornitura di elettricità è stata limitata, se non interrotta. Ma come avviene tutta la filiera in cui si crea l’energia elettrica che arriva nelle case, nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione? Ecco una guida che espone il meccanismo nel dettaglio.

 

Energia elettrica: 5 fasi della filiera

Le fasi della filiera elettrica sono essenzialmente cinque. La prima consiste nella generazione di elettricità. Le società di produzione attuano la trasformazione delle fonti di energia presenti in natura in energia elettrica. Ciò avviene attraverso l’utilizzo di:

 

  • impianti termoelettrici, quando viene effettuata la combustione di fossili come il petrolio, il gas e il carburante;
  • impianti nucleari, con cui si ha la fissione di un atomo con il bombardamento del suo nucleo fatto mediante particelle elementari;
  • impianti geotermici, dove si sfrutta il calore della terra;
  • impianti idroelettrici, con i quali viene movimentata la forza dell’acqua azionando delle turbine;
  • impianti fotovoltaici, dove si utilizza la luce solare;
  • impianti eolici, attraverso cui l’energia viene sprigionata da pale eoliche mosse dal vento;
  • impianti termovalorizzatori, grazie a cui si genera energia dalla combustione dei rifiuti urbani.

 

In questa fase gli operatori in Italia che svolgono l’attività sono numerosi per via della liberalizzazione del mercato che avuto inizio nel 2003 a seguito del decreto Bersani del 1999. Per effetto di questo, ogni società non può controllare più del 50% del mercato. Attualmente il maggiore produttore è Enel con una quota del 22%, seguita da ENI con il 9%, Edison con l’8%, A2A con il 5%, ENGIE con il 3,5%, IREN con il 3%, ERG con il 2%, Sorgenia con l’1,5% e tutti gli altri che insieme fanno circa il 46%.

La seconda fase riguarda la vendita all’ingrosso, dove i produttori di energia effettuano scambi attraverso contratti bilaterali oppure alla Borsa dell’energia elettrica (IPEX), attiva dal 2004 per favorire le transazioni garantendo una riduzione dei costi e una maggiore trasparenza.

La terza fase fa riferimento alla trasmissione e al dispacciamento. Qui l’energia viene trasportata dai produttori ai distributori locali attraverso la rete nazionale ad alta tensione con valori che vanno tra i 120 e i 380kV in modo da evitare che l’energia si disperda. Il tragitto può essere anche di centinaia di chilometri. Da qui poi si procede al dispacciamento, che consiste nel monitoraggio istante per istante dell’energia necessaria da produrre in modo che vi sia l’equilibrio tra domanda e offerta, essendo che l’energia elettrica non è possibile immagazzinarla. La fase di trasmissione e dispacciamento viene gestita da Terna. che opera in regime di monopolio.

La quarta fase consiste nella distribuzione, nella quale gli operatori trasformano gran parte dell’energia ad alta tensione a energia a medio/bassa tensione attraverso cabine primarie e secondarie in modo da poterla distribuire agli utenti finali. Solo le grandi aziende particolarmente energivore si collegano direttamente alla rete. Le aziende distributrici si occupano anche del servizio di allacciamento e su misura in base al cliente. Questa fase è gestita in gran parte da E-distribuzione, ramo d’azienda di Enel, che controlla il mercato con l’86% della quota. Altri operatori da segnalare sono: Areti (5%), Unareti (3%), Ireti (1,5%), altri (4,5%). Le tariffe per il servizio di distribuzione sono uniche su base nazionale e sono stabilite dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas per periodi quadriennali.

La quinta e ultima fase concerne la vendita al dettaglio, dove le società energetiche che hanno acquistato dai produttori o alla Borsa elettrica vendono il prodotto all’utente finale, gestendo tutta la parte contrattualistica. Gli utenti possono far parte: del mercato libero, dove scelgono il fornitore di energia in base alle tariffe che reputano più convenienti; del mercato a maggior tutela, dove le tariffe vengono stabilite trimestralmente dall’Autorità per l’Energia e il Gas. Le aziende attive nella fase di vendita al dettaglio riguardano: Enel che ha una quota di mercato del 35%, Edison (5%), ENI (4%), Hera (3,5%), Acea (3%), Sorgenia (2,5%), A2A (2,5%), Iren (2%) e altri (42,5%).

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