Lo straordinario aumento dei prezzi del gas in Europa hanno messo in luce un grande fornitore di gas naturale: Equinor. Attualmente la società norvegese a controllo statale si colloca alle spalle di Gazprom come il più importante produttore, con una gestione di circa 7.000 miglia di tubi sottomarini che servono per portare il gas a terra e poi distribuirlo attraverso i gasdotti in Europa.
Oggi Equinor fornisce circa il 20% del combustibile nel Vecchio Continente ed è molto facile immaginare una grande espansione nei prossimi anni per l’azienda norvegese, con i gravi problemi conflittuali che oggi ha l’Europa con Gazprom per via della guerra Russia-Ucraina. Per arrivare alla quota di gas fornita dalla Russia, che si aggira intorno al 40%, la strada è lunga, però il percorso ormai è tracciato. La maggior parte dei Paesi europei infatti ha già deciso di voler ridurre l’esposizione nei confronti del gas russo e questo dovrebbe avvantaggiare Equinor.
L’Europa comunque rappresenta solo un terzo della sua produzione totale, il resto invece è rappresentato dai giacimenti offshore della società. Inoltre gran parte dell’output viene venduto sul mercato spot, beneficiando in questo modo dei prezzi attuali che sono molto elevati.
Equinor: perché comprare le azioni
Le grandi prospettive per il gas norvegese quindi di per sé rappresenterebbero motivi sufficienti per investire nelle azioni di Equinor. In realtà vi sono altre ragioni che hanno a che fare con le caratteristiche specifiche dell’azienda che vale la pena di mettere in evidenza. Una prima motivazione consiste nei multipli molto interessanti della società. Attualmente le azioni scambiano a 8,6 volte gli utili previsti per il 2022, quindi a sconto rispetto alla media del settore e del mercato in generale.
In secondo luogo la società distribuisce un dividendo trimestrale di 20 centesimi per azione che rende il 5%, ma prevede un dividendo speciale di altri 20 centesimi, il che significa che con i riacquisti previsti alla fine il rendimento si avvicinerebbe al 10%, tra i più alti del settore.
In terzo luogo l’azienda potrebbe essere la più sostenibile dal punto di vista delle emissioni rispetto alle principali società energetiche. Infatti, per ogni unità di petrolio e gas prodotto la quantità di carbonio è inferiore alla metà della media, grazie alle tecnologie avanzate per la cattura di CO2. Al riguardo nel 2024 Equinor inizierà il progetto Northern Light insieme a TotalEnergies e Shell, grazie al quale le emissioni di carbonio verranno condotte al largo della Norvegia e sotterrate sotto l’Oceano Atlantico immagazzinando da 15 a 30 milioni di tonnellate all’anno entro il 2035.
Molto attiva è l’azienda anche nel campo delle energie rinnovabili, essendo dotata di uno dei più grandi portafogli eolici tra le compagnie energetiche europee e prevedendo tra i 12 e i 16 megawatt di generazione di energia rinnovabile entro il 2030, abbastanza per soddisfare il fabbisogno di 10 milioni di famiglie. Tutto questo serve anche per attrarre quegli investitori istituzionali che prestano particolare attenzione a criteri green nella loro scelta d’investimento.