Petrolio in forte ribasso: 57 dollari al barile. Il taglio dei tassi è vicino, le borse europee aspettano
Una seduta all’insegna della prudenza per le borse europee, appesantite dalla crisi del mercato dell’auto e aspettando la Fed questa sera, con un occhio rivolto alle tensioni geopolitiche dopo l’attacco dei ribelli yemeniti alle raffinerie dell‘Arabia Saudita: Donald Trump su Twitter ha annunciato di aver dato istruzioni al segretario del Tesoro di alzare le sanzioni contro l’Iran, colpevole secondo Riad, paese alleato degli Stati Uniti, di essere il mandante dell’agguato di sabato scorso. Gli investitori seguono anche l’evoluzione della Brexit, dopo che il Parlamento Ue ha annunciato di essere pronto a concedere un rinvio a fine gennaio, a patto che la richiesta della Gran Bretagna venga motivata.
I have just instructed the Secretary of the Treasury to substantially increase Sanctions on the country of Iran!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 18, 2019
In questo contesto il petrolio si è ormai riassestato intorno ai 58 dollari al barile dopo il rally di lunedì che aveva portato il Wti sopra i 63$ mentre il dollaro si è ristabilizzato nel cambio con l’euro in area 1,1060. Il biglietto verde ha i riflettori puntati non solo per l’imminente, probabile taglio dei tassi da parte della Fed di 25 punti base, ma anche per la crisi di liquidità denunciato dalle banche, e il conseguente intervento immediato della Fed di New York che ha immesso sul mercato una liquidità di 73 miliardi di dollari. Inflazione ferma in Eurozona, oro stabile in area 1.500, torna a scendere il rendimento del Bund tedesco.
EQUITY
Dax 12.389 (+0,14%)
Come detto, tra i dati macro di oggi spiccano le immatricolazioni: in Germania -5,7% a luglio dopo il -2,3% di giugno. Da segnalare la ripresa su base annuale, dove il dato, ancora in contrazione, è superiore a luglio rispetto a quello di un anno fa: -0,8% a fronte del 4,7% precedente. Francoforte in lieve rialzo ma dentro i valori della vigilia. Innescato un lieve impulso rialzista.

Grafico Dax by Trading View
Ftse Mib 21.947 (+0,67%)
Milano è la piazza migliore tra le borse europee ma l’Italia registra i dati peggiori sulle immatricolazioni auto: -41,9% a luglio, a fronte del -13% di giugno. Anche su base annuale si registra un ribasso: -3,1%. Nel 2018 il valore era -2,1%. Contrazione anche per i nuovi ordinativi industriali e il fatturato.
Cac 40 5.620 (+0,09%)
Non fa eccezione la Francia sulle immatricolazioni: -24,9%, a giugno il dato era pari al +19%. Peggioramento netto anche su base annuale, il cui dato, già in contrazione, raddoppia: -14,1% a fronte del -8,4% del mese precedente. Sul fronte azionario, occhio a Edf, salito in cima al benchmark europeo: la società di servizi statali ha dichiarato mercoledì che non è stato necessario chiudere nessuno dei suoi reattori nucleari a seguito della scoperta di problemi con le saldature nei loro generatori di vapore.
Ibex 9.031 (+0,31%)
Terza seduta consecutiva debole ma positiva per Madrid, scivolata sotto la soglia psicologica dei 9.000 punti per poi riprendersi al giro di boa. Prevale ancora l’impulso ribassista del 13 settembre scorso dopo i massimi delle ultime sei settimane a 9.153 punti. Vicini alla rottura i supporti a 8.950.
VALUTE
Ha raggiunto un massimo di giornata a 1,1075 la moneta unica nel cambio con il Dollaro durante le contrattazioni delle borse europee dopo l’iniezione di liquidità della Federal Reserve di New York per 75 miliardi di dollari a causa della crisi di liquidità delle banche americane. Sterlina prudente dopo i minimi con l’Euro a 0,8838 di ieri, mai così bassa da giugno, dopo la mano tesa dell’Unione Europea alla Gran Bretagna decisa oggi dal Parlamento Ue: il rinvio della Brexit verrà concesso a patto che venga motivato. Tradotto: serve passare dalle intenzioni alle proposte, con palla che passa nuovamente a Boris Johnson. Occhio anche al cambio con il Franco Svizzero: la moneta unica ha aggiornato i massimi dal 31 luglio scorso. Inflazione in Eurozona stabile all’1% su base annuale ma allo 0,1% su base mensile ad agosto, a fronte dello 0,2% atteso e del -0,5% di luglio.
Euro / Dollaro 1,1062 (-0,08%). Euro / Sterlina 0,8865 (+0,09%). Euro / Franco Svizzero 1,100 (+0,07%)
Grafico Euro / Dollaro by Trading View
MATERIE PRIME
L’Arabia Saudita ha mostrato i droni alla stampa, dichiarando chiaramente che si tratta di armamenti iraniani. Gli Usa hanno alzato i dazi nei confronti di Teheran, che oltre a smentire ogni coinvolgimento, ha dichiarato giorni fa di non voler mai più avere rapporti con gli Stati Uniti. Rapporti comunque tesi anche in virtù del fatto che la Cina, con cui Washington riprenderà le trattative commerciali a ottobre, è la prima acquirente del petrolio iraniano. In vista della riunione dell’Onu settimana prossima, l’entourage di Donald Trump starebbe lavorando per un vertice con i rappresentanti del paese islamico. Il mercato intanto ha digerito l’interruzione della piena produzione di petrolio dell’Arabia Saudita, che ha fatto sapere riprenderà prima del previsto: petrolio di nuovo sotto i 60, a 57,9 dollari al barile, in calo dell’1,53%. Un ribasso che fa comodo al presidente Usa, perché il forte rally del greggio avrebbe potuto costringere Jay Powell a rivedere il taglio dei tassi di 25 punti base previsto per oggi. Oro in lieve rialzo a 1.505 dollari l’oncia, -0,4% per il rame che rimane al di sopra della soglia dei 2,6 dollari per libbra.

Grafico Petrolio Wti by Trading View
TASSI D’INTERESSE
Torna a scendere il Bund tedesco, che ora viaggia a -0,51%. Stabile a 0,84% il rendimento del Btp decennale, con lo spread a quota 138 punti nel giorno in cui Giuseppe Conte ha incontrato i sindacati a Palazzo Chigi, con toni distensivi e collaborativi da entrambe le parti.

Grafico Btp decennali by Trading View