C’è l’accordo tra il consiglio di amministrazione di GAM Holding e gli azionisti raggruppati in NewGAMe, capitanati dalla presenza del patron di Iliad, Xavier Niel, e del fondo Bruellan. Per il gruppo dell’asset management in crisi si tratta di una necessaria boccata di ossigeno dopo il fallimento dell’offerta di Liontrust, affossata dalla campagna avversa di NewGAMe. Il turnaround rimane tuttavia complesso in considerazione delle necessità di GAM Holding, quantificate in oltre 100 milioni di franchi svizzeri dal cda.
Prestito ponte da 20 milioni di franchi
Il sostegno immediato per garantire la continuità aziendale di GAM Holding arriverà dal prestito ponte da 20 milioni di franchi svizzeri che gli azionisti di NewGAMe, Rock Investments (la controllata di NJJ, holding appartenente a Xavier Niel) e Bruellan si sono impegnati a garantire. In un secondo momento il finanziamento sarà sostituito dal ricavato dell’emissione di una obbligazione convertibile di GAM per circa 25 milioni di franchi. Nella prossima assemblea straordinaria che potrebbe essere il 27 settembre dovrà essere deciso, a tale scopo, la creazione di nuovo capitale condizionale per coprire la cifra.
Il presidente di GAM Holding, David Jacob, si è espresso positivamente sull’accordo che “rappresenta un percorso chiaro e di stabilità per i clienti, i dipendenti e tutti gli azionisti”. Non più tardi di inizio agosto lo stesso Jacob aveva sostenuto l’offerta di Liontrust reiterando l’appoggio espresso all’unanimità dal cda. “Sono lieto di aver raggiunto un accordo per questa transazione con Liontrust” aveva commentato.
Liontrust aveva messo sul piatto 107 milioni di franchi svizzeri carta contro carta, con un concambio di 0,0589 azioni Liontrust per ogni titolo di GAM, offerta fortemente diluitiva per gli azionisti attuali di GAM Holding. Le adesioni degli azionisti dell’asset manager si sono però fermate poco oltre il 30% contro la richiesta di una partecipazione minima del 60%.
Il piano di NewGAMe per GAM Holding, ma il turnaround rimane complesso
I soci di NewGAMe, che controllano il 9,6% del capitale di GAM Holding insieme con Bruellan, ma che hanno comunicato alla FINMA, l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari della svizzera, di voler salire sopra il 10%, hanno presentato il 18 agosto scorso un piano di turnaround dichiarando la non adesione all’offerta di Liontrust.
Nell’incipit del piano si legge: “Il 7 giugno abbiamo richiesto un’assemblea straordinaria per revocare l’attuale consiglio e nominare un nuovo consiglio di amministrazione con l’obiettivo di sbloccare valore e mantenere l’azienda in Svizzera, mantenere il marchio GAM e riportarla a essere un gestore patrimoniale di prima classe, come previsto dal suo fondatore Gilbert de Botton”.
Nel piano vengono specificate le operazioni che porteranno all’emissione delle azioni e del bond convertibile, nonché le azioni che i soci intendono intraprendere per rimettere in riga i bilanci del gruppo. Tra gli obiettivi specificati:
- Riduzione dei costi ricorrenti del 35%-40% in 12-18 mesi;
- Ottimizzazione della struttura dei costi in linea con gli asset in gestione e adozione di iniziative di crescita;
- Break even e ritorno alla profittabilità previsti per il 2024-2025.
All’interno del piano anche i candidati a comporre il nuovo consiglio di amministrazione, a cominciare dal presidente, Antoine Spillmann, executive partner di Bruellan SA, e poi Charlotte Aubin, fondatrice di GreenWish Group; Carlos Esteve; Anthony Maarek, managing director di NJJ; Fabien Pictet. Il nome dell’amministratore delegato deve invece essere ancora reso noto. Si tratta, secondo la descrizione fatta nel piano, di una personalità attualmente impiegata nell’industria dell’asset management con una esperienza ultra-trentennale nei mercati finanziari.
Non viene fatto riferimento al reperimento delle risorse necessarie per garantire la continuità aziendale e che solo pochi giorni fa il cda di Gam Holding aveva quantificato in oltre 100 milioni di franchi svizzeri. “GAM chiede che Rock riconosca e accetti la realtà della posizione finanziaria di GAM, qualora l’offerta di Liontrust fallisca. È essenziale che Rock riconosca e accetti che il livello di finanziamento necessario per stabilizzare GAM è significativamente superiore al valore netto del bond convertibile proposto da Rock) ed è probabile che superi i 100 milioni di franchi svizzeri” recitava la lettera inviata dal cda in risposta alla proposta di Rock Investments.