Un anno fa GraniteShares, specializzata in emissioni di ETF high conviction, si è presentata sul mercato italiano con una serie di ETP sugli indici FAANG, GAFAM e FATANG, composti dalle BiGTech USA Meta, Amazon, Apple, Netflix, Alphabet, Microsoft e Tesla. Borsa&Finanza ha chiesto a Margherita Bertossi, sales director di GraniteShares, di commentare questo primo anno, non facile per gli investimenti tecnologici, e tracciare le prospettive per il 2023.
Da fine 2021 a fine 2022. Un anno è passato da quando GraniteShares è entrata nel mercato italiano con una serie di ETP sugli indici FAANG, GAFAM e FATANG. Che bilancio si può fare?
“È stato un anno di cui possiamo sicuramente ritenerci soddisfatti, soprattutto se consideriamo il contesto particolarmente complesso che ha caratterizzato il nostro ingresso sul mercato. Noi siamo un emittente market neutral: offriamo prodotti con esposizioni sia long che short che permettono di posizionarsi sui trend al rialzo tanto quanto su quelli al ribasso. La nostra gamma di ETP non ha dunque uno scenario di mercato ‘di preferenza’, ma è adatta, se utilizzata in maniera corretta, a qualsiasi condizione. Questo è uno dei punti principali su cui abbiamo cercato di educare gli investitori nel corso dell’anno. A complicare realmente le cose sono state l’incertezza e la conseguente contrazione nei volumi di scambio. A fronte di una politica monetaria restrittiva che fatica a trovare risposta nell’economia reale e a uno scenario geopolitico a dir poco preoccupante, molti investitori hanno ruotato sul cash e molti trader hanno ridotto le operazioni. Alla luce di ciò siamo molto contenti di poter affermare che il 2022 è stato per noi un anno di crescita sul mercato italiano. Questo è valido sia a livello di asset under management, sia a livello di volumi di scambio, assestatisi nella seconda parte dell’anno stabilmente al di sopra del milione di euro giornaliero, con picchi fino a 3 milioni nelle giornate di particolare volatilità”.
Il 2022 è stato un anno molto volatile per i mercati azionari e molto complesso per le azioni delle BigTech statunitensi. Come è possibile sfruttare a proprio favore la volatilità con i vostri ETP?
“Parlando nello specifico degli ETP sugli indici FAANG, GAFAM e FATANG, la nostra gamma è composta da ETP long e short, che possono opzionalmente integrare un effetto leva 3x. A prescindere dalla presenza o meno della leva, si tratta di prodotti particolarmente adatti a una gestione dinamica del portafoglio, sia per l’esposizione estremamente mirata a cui danno accesso, sia perché quando parliamo di ETP parliamo di strumenti che sono strutturalmente liquidi e trasparenti, pensati per una negoziazione efficiente. Queste caratteristiche sono particolarmente preziose in un contesto di mercato come quello attuale, in cui il segmento tech, più di qualunque altro, fatica a trovare una sua direzionalità, e in cui gli investitori tendono globalmente a reagire in maniera importante ogni qualvolta una nuova informazione diventi di dominio pubblico. Chi durante quest’anno si è posizionato in maniera short utilizzando i nostri ETP Short FAANG, FATANG e GAFAM ha sicuramente portato a casa una buona performance. Ancora meglio hanno fatto quegli investitori che, anche senza l’ausilio di un market timing perfetto – che come sappiamo è impossibile da ottenere – hanno periodicamente ruotato da prodotti long a prodotti short, e viceversa”.
Quali avvertenze sull’utilizzo di questi prodotti? A chi si rivolgono?
“Gli ETP long e short che non integrano l’effetto leva sono prodotti piuttosto semplici e che ben si adattano all’impiego in ottica buy-and-hold. La performance è, al netto dei costi di gestione e altri piccoli aggiustamenti, identica o perfettamente speculare a quella dell’indice sottostante, che ricordiamo essere in tutti e tre i casi un paniere equipesato dei principali titoli del settore tecnologico statunitense: Meta, Amazon, Apple, Netflix, Alphabet, Microsoft e Tesla. Qualora si scegliesse di integrare l’effetto leva è importante tenere conto del cosiddetto compounding effect. Questi prodotti sono infatti strutturati in modo da replicare il rendimento del sottostante moltiplicato per il fattore di leva – in questo caso 3x o -3x – su base giornaliera. Questo vuol dire che in ogni singola giornata di negoziazione il rendimento amplificato dall’effetto leva verrà applicato al valore di chiusura della giornata precedente e che, su holding period superiori, la performance si discosterà da quella del sottostante moltiplicata per il fattore di leva, risultando superiore o inferiore a seconda della direzionalità del mercato. Ciò non significa che questi prodotti debbano essere impiegati esclusivamente per il trading intraday ma che vadano utilizzati in un’ottica di gestione dinamica. Non bisogna dimenticare di averli in portafoglio”.
Cos’altro offre GraniteShares agli investitori italiani?
“Oltre agli ETP sui basket concentrati offriamo una gamma di esposizioni su singoli titoli che permettono di investire, posizionandosi long o short, sulle principali società statunitensi ed europee, inclusi alcuni titoli italiani. Tutti i nostri ETP su singole azioni integrano un effetto leva e sono regolarmente listati sulle principali Borse di scambio europee, inclusa Borsa Italiana“.
Dal passato al futuro, quali sono le prospettive per GraniteShares nel 2023?
“Il nostro obiettivo primario è quello di continuare a educare investitori e trader all’investimento attraverso ETP strutturati e a come questi rappresentino nella maggior parte dei casi un’ottima alternativa agli strumenti più tradizionali come derivati e CFD. Ovviamente continueremo a lavorare per offrire una gamma sempre più completa di esposizioni high conviction, puntando ad un 2023 caratterizzato da minore incertezza”.