Immobili: 6 Paesi dove i prezzi delle case scenderanno - Borsa&Finanza

Immobili: 6 Paesi dove i prezzi delle case scenderanno

Immobili: 6 Paesi dove i prezzi delle case scenderanno

I prezzi degli immobili potrebbero scendere nei prossimi mesi. A sostenerlo è Neil Shearing, capo economista di Capital Economics. Durante tutta la fase pandemica, i tassi d’interesse tenuti eccezionalmente bassi da parte delle Banche centrali hanno determinato un aumento straordinario dei prezzi delle case. Questo perché era molto facile accedere al mercato dei mutui, pagando rate molto basse.

Adesso che la situazione è voltata al peggio, il quadro sembra essere radicalmente cambiato. La politica monetaria è diventata più aggressiva e prendere a prestito risulta essere più oneroso. Di conseguenza la richiesta di finanziamenti è scesa e così pure la domanda delle case.

Il mercato immobiliare quindi è in crisi? Shearing ritiene che l’aumento dei costi sta già alimentando forti flessioni nell’acquisto degli immobili nelle economie avanzate. L’esperto pronostica che tutto ciò contribuirà alla riduzione del PIL negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, in Australia e in Nuova Zelanda tra lo 0,5% e il 2% nei prossimi due anni. Questo potrebbe significare che Canada e Nuova Zelanda manterrebbero tassi d’interesse più bassi del previsto, ma Stati Uniti e Regno Unito continueranno a inasprire la politica monetaria, puntualizza Shearing.

 

Immobili: ecco dove scenderanno i prezzi

I prezzi degli immobili quindi sono destinati a scendere? L’economista sottolinea che in Paesi come Stati Uniti, Canada e Australia sono giù sull’orlo del declino, ma la situazione non è la stessa dappertutto. L’arrivo di una recessione nel settore, osserva, non si traduce subito nel calo dei prezzi. Shearing individua quattro fasi del declino immobiliare: nella prima vi è un calo di sentiment da parte del mercato; nella seconda diminuiscono gli indicatori del traffico da parte degli acquirenti; nella terza vi è una riduzione delle misure di attività; nella quarta arriva la discesa dei prezzi.

A giudizio dell’esperto, ci sono 6 Paesi che si trovano nella terza fase e si accingono alla quarta, ovvero Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Svezia. Tuttavia, egli ritiene che non tutti vedranno cali allo stesso modo. Secondo le sue proiezioni, i prezzi delle case di Canada e Nuova Zelanda scenderanno del 20%, quelli dell’Australia del 15%, della Svezia tra il 10% e il 15%, del Regno Unito tra il 5% e il 10%, degli Stati Uniti del 5%. La maglia rosa degli USA potrebbe essere determinata dal fatto che gli americani preferiscono i prestiti a tasso fisso, le condizioni del credito sono più restrittive e il mercato del lavoro si conserva relativamente forte.

 

Ecco perché la situazione è diversa rispetto alle precedenti crisi

L’eventuale crisi immobiliare sarà diversa rispetto a quella del 2000 o del 2007, scrive Shearing. “Allora vi fu proprio una bolla gonfiata dalla rapida espansione del debito ipotecario, resa più facile da una regolamentazione lassista e da standard di prestito allentati”, sostiene. Di conseguenza, una volta che la bolla è scoppiata, i proprietari di case sono andati in difficoltà e “la vendita forzata ha determinato una spirale discente auto-rinforzante”, aggiunge. Oggi, prosegue Shearing, “il debito delle famiglie è minore rispetto a quegli anni e le normative post-crisi hanno messo le banche nelle condizioni di resistere meglio a una contrazione del mercato immobiliare”.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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