Inflazione? Dividendi e buyback, 4 azioni USA su cui puntare

Inflazione? Dividendi e buyback, 4 azioni USA su cui puntare

Inflazione? Dividendi e buyback, 4 azioni USA su cui puntare

Dove investire ai tempi dell’inflazione? Scegliere su titoli con dividendi in crescita o oggetto di buyback, ecco 4 azioni USA su cui puntare

 

L’inflazione è un tema sempre più caldo, tanto sui mercati finanziari quanto nelle bollette di famiglie e imprese. Sul fronte degli investimenti, le scelte di asset allocation si modificano inevitabilmente quando il costo della vita sale. La ragione fondamentale per cui gli investitori in tutti questi anni hanno privilegiato le azioni rispetto alle attività a reddito fisso deriva essenzialmente da una cosa: tassi d’interesse bassi. Il costo del denaro tenuto in prossimità dello zero da parte delle Banche centrali ha avuto come effetto quello di schiacciare verso livelli minimi i rendimenti obbligazionari, rendendo i titoli poco attraenti.

Nel 2021 la situazione non è cambiata, nonostante ci sia stato un aumento dei rendimenti dei Treasury Bond a 10 anni per via delle aspettative inflazionistiche. Ed è proprio l’inflazione la chiave di lettura, perché se cresce come ha fatto più dei rendimenti nominali fa diminuire quelli reali, rendendo ancora meno conveniente il reddito fisso.

La Federal Reserve nel 2022 presumibilmente inizierà un ciclo di rialzo dei tassi, ma questo non sarà sufficiente se i prezzi al consumo continueranno a mantenersi ai livelli attuali. In questo momento i T-Note a 10 anni rendono l’1,40%, l’inflazione USA è al 6,8%; è ragionevole pensare che anche l’anno prossimo i rendimenti reali si troveranno in terreno negativo.

 

 

Inflazione: tra dividendi e buyback 4 azioni su cui investire a Wall Street

La scelta di allocazione peggiore che può essere fatta in un contesto in cui l’inflazione rimane alta è quella di tenere attività liquide che non sono redditizie, perché i risparmi verranno erosi dalla crescita dei prezzi. Un antidoto a quest’ultima invece potrebbe essere quello di puntare su azioni che hanno dividendi costantemente in crescita. Ad esempio quelle che fanno parte dell’indice S&P Dividend Aristocrats sono interessanti, se si valuta la resa storica. Ricordiamo che tale indice comprende le aziende che hanno aumentato le cedole consecutivamente per 25 anni. Ora, considerando il periodo che va dal 31 gennaio 1994 al 30 novembre del 2021, il paniere ha prodotto in termini di dividendi un rendimento medio annuo del 12,4%, ben superiore degli standard inflattivi nello stesso intervallo di tempo.

Lo stesso discorso potrebbe essere fatto per quelle società che hanno piani di buyback azionari, dal momento che aumentano la performance del titolo attraverso il canale del prezzo riducendo il numero di azioni sul mercato. A Wall Street sono parecchie le società che hanno aumentato il dividendo e/o avviato un piano di riacquisto di azioni proprie, oppure che sono in procinto di farlo. Ne abbiamo scelte 4 in particolare, eccole:

 

Stanley Black & Decker

Nel mese di luglio la società di attrezzature e utensili da lavoro con sede a New Britain, Connecticut, Stati Uniti, ha dichiarato un aumento di quasi il 13% della cedola trimestrale a 0,79 dollari. Mentre proprio questo mese ha previsto un buyback di 4 miliardi di dollari. Negli ultimi 12 mesi il titolo in Borsa è cresciuto dello 0,88%.

 

Zoetis

La più grande compagnia mondiale sulla salute degli animali ha affermato all’inizio del 2021 che aumenterà del 30% il dividendo trimestrale a 32,5 centesimi per azione. Le azioni in Borsa hanno corso moltissimo nell’ultimo anno, con una performance che ha superato il 40%.

 

Mc Donald’s

A settembre il gigante americano del fast food ha comunicato di portare a 1,38 dollari per azione la cedola trimestrale, il che comporta un incremento del 7%. Inoltre, grazie ai 4,3 miliardi di dollari di liquidità, l’azienda ha ripristinato il suo piano di buyback all’inizio di quest’anno. Nelle ultime 52 settimane il titolo in Borsa è cresciuto del 22%.

 

Morgan Stanley

La banca d’affari americana ha raddoppiato il dividendo trimestrale a 0,70 dollari a luglio, come ampiamente previsto dopo che la Fed ha dato il via libera all’aumento delle cedole post-pandemico. Il titolo in Borsa è inoltre particolarmente economico, visto che scambia a 13,4 volte i profitti attesi per i prossimi 12 mesi, a fronte di 21 volte dell’S&P 500. Dall’anno scorso di questi tempi le quotazioni azionarie di Morgan Stanley si sono incrementate del 50%.

 

 

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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