Investire in immobili? In un periodo di inflazione come quello attuale puntare sugli asset reali può essere una valida alternativa per i risparmiatori, sia sul fronte del rendimento che della rivalutazione degli immobili. Il Real Estate poi è un asset che storicamente piace agli italiani: il 75% delle famiglie è proprietaria dell’appartamento in cui vive e investire in un’abitazione per metterla a reddito e incassare un affitto mensile dagli inquilini o lucrare sulla differenza tra prezzo di acquisto e di vendita è una scelta che fanno in molti. Altri vorrebbero farla ma l’investimento immobiliare non è alla portata di tutti e inoltre ha delle controindicazioni.
Chi vuole investire nel Real Estate ma non ha grandi capitali non deve tuttavia disperare. Sul mercato oggi esistono diverse alternative, dai prodotti di investimento come i REITs agli ETF che permettono di investire su di loro. Investire con questi strumenti è più semplice che acquistare un appartamento, magari sobbarcandosi le rate di un mutuo. Inoltre aumenta la diversificazione in quanto gli immobili su cui si investe sono più d’uno. Ma cosa vuole dire investire in immobili utilizzando questi prodotti finanziari e come lo si può fare utilizzando gli ETF?
Cosa sono i REITs
I REITs (Real Estate Investment Trust) sono veicoli di investimento quotati in Borsa, molto diffusi negli Usa ma disponibili anche in altri paesi. Offrono agli investitori la possibilità di partecipare a investimenti immobiliari incassando le rendite e le eventuali plusvalenze derivanti da compravendite. In pratica, invece di acquistare una casa intera si acquistano delle quote di un fondo, il REITs che di case ne possiede più d’una.
Finora si è parlato di appartamenti ma è bene precisare a questo punto che il mercato immobiliare è molto più profondo. Oltre alle abitazioni si possono acquistare, vendere e mettere a reddito garage, capannoni industriali, edifici direzionali, uffici, negozi, grandi superfici.
Ogni REIT ha solitamente una specializzazione in una delle categorie elencate, risponde a regole stabilite nei paesi in cui viene aperto e distribuisce il ricavato delle sue attività agli investitori. Per esempio, negli Stati Uniti un REIT deve restituire almeno il 90% dei profitti ai propri azionisti.
Ancora più semplice con gli ETF
Investire in immobili è diventato ancora più semplice da quando esistono gli ETF che investono in REITs. Oggi ci sono oltre 30 di questi fondi disponibili agli investitori. L’ETF più capitalizzato esistente in Europa è l’iShares Developed Markets Property che ha masse in gestione per oltre un miliardo di euro. Al suo interno domina la presenza di REITs statunitensi con un peso del 60%, seguiti da quelli giapponesi con il 10%, Hong Kong si ferma al 5%. Dunque, grazie agli ETF, viene aumentata ancora una volta la diversificazione dell’investimento, non più in una sola area geografica ma in tutto il mondo. Questo permette di evitare i rischi di mercato legati alla singola nazione.
Ovviamente alcuni di questo ETF sono specializzati su un solo mercato, come per esempio quello europeo. Hanno costi che si aggirano sui 40-50 punti base annui e al loro interno non ci sono solo REITs ma anche società quotate che operano nel settore immobiliare. SPDR offre diversi di questi prodotti, alcuni comprendono anche la Gran Bretagna, altri la escludono. Negli ultimi anni, inoltre, si sono diffusi ETF immobiliari sostenibili, come per esempio il CSIF FTSE EPRA Nareit Developed Green Blue, che selezionano i REITs su cui investire anche in base al rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale.
Investire in immobili: ecco altre alternative
Per completare il quadro dell’investimento immobiliare vogliamo citare alcune forme di investimento alternativo che sono cresciute molto negli ultimi anni grazie all’esplosione del Fintech: il crowdfunding e il social lending immobiliare. Grazie a questi due strumenti finanziari, disponibili su apposite piattaforme, l’investitore può decidere di partecipare a uno o più progetti di investimento acquistandone delle quote, proprio come accade con gli ETF. Tuttavia, mentre in quel caso il portafoglio di investimento è deciso dal gestore, con crowdfunding e social lending è l’investitore stesso a scegliere il progetto a cui allocare il proprio capitale. La redditività di queste nuove forme di investimento immobiliare è elevata ma sono più elevati anche i rischi di non rientrare per intero del capitale investito nel caso in cui il progetto scelto non si realizzi come sperato.