A novembre +0,1% dopo le contrazioni di ottobre e settembre. Su base annua il -0,6% è il nono ribasso consecutivo. Il bilancio dell’ultimo anno è il peggiore dal 2014
Si riporta in territorio positivo la produzione industriale italiana: +0,1%. Una crescita debole ma pur sempre una crescita dopo il -0,3% di ottobre e il -0,5% di settembre. Il consensus si attendevano un andamento piatto e questo è un altro dato sostanzialmente positivo, per una produzione che ha recuperato grazie ai beni strumentali (+0,8% contro il -0,8% di ottobre) e ai beni intermedi (+0,7% contro il +0,1% del mese precedente). In controtendenza, giù l’energia (-2,1% a fronte del -2% di ottobre), beni di consumo (-0,2% vs +0,2%) e beni non durevoli (-0,5% contro +0,3%). Il contesto tuttavia resta fortemente negativo e lo dimostra il dato della produzione industriale su base annua, crollata del -0,6% pur migliorando il dato del mese precedente, -2,4%.
Grafico Produzione Industriale in Italia a novembre mese su mese by TradingEconomics
La media sarà negativa per la prima volta dal 2014
Secondo l’Istat, il bilancio 2019 sarà sostanzialmente negativo per le fabbriche italiane. Non bisogna dimenticare infatti le variazioni in contrazione nei mesi di luglio (-0,8%), giugno (-0,3%), aprile (-0,7%) e marzo (-1,1%). Su base annuale invece il -0,6% è il nono ribasso consecutivo in termini tendenziali. Con un mese ancora da rilevare per l’istituto di ricerca, si può già provare a calcolare la media del periodo tra gennaio e novembre: -1,4%, decisamente al di sotto della media dal 1960 al 2019, pari a +0,19%. Difficile che dicembre riesca a invertire la tendenza. In buona sostanza, il bilancio sarà negativo, per la prima volta dal 2014. Spiega l’Istat nella sua nota: “Le indicazioni mantengono un profilo negativo, suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dei livelli produttivi”.
Grafico Produzione Industriale in Italia a novembre anno su anno by TradingEconomics
Reazione del mercato
Poco dopo la pubblicazione del dato, l’euro dollaro è scivolato ai minimi intraday a 1,1085, partendo dall’1,11 precedente all’uscita dell’indagine Istat. Al giro di boa ha infine recuperato il terreno perduto, riattestandosi a 1,1094.