La Fed non scalda le borse europee. Deboli i Pmi manifatturieri

LA FED NON SCALDA LE BORSE UE. DEBOLI I PMI MANIFATTURIERI

borse europee

Poco entusiasmo per il taglio dei tassi della Banca Centrale Americana. Ora tocca alla Bank of England

Tentativo di recupero delle borse europee a metà mattinata dopo un’apertura fiacca. L’intervento della Fed di ieri sera non ha scaldato Wall Street, che ha chiuso in rosso, né le borse asiatiche e lo stesso vale per l’apertura del Vecchio Continente, debole, come i dati sui Pmi manifatturieri che anticipano l’andamento economico attraverso l’intervista ai direttori agli acquisti delle aziende, e come l’Euro, che subisce l’apprezzamento del Dollaro avviato ieri in serata in scia al taglio dei tassi della Banca Centrale Usa per la prima volta da fine 2008.

In lieve ribasso il prezzo del petrolio, il cui rimbalzo sostenuto dal crollo delle scorte non è durata a lungo. Giù anche l’Oro, tornato a quota 1.400 come spesso accade quando il biglietto verde diventa più forte. Nuovo minimo storico del Bund, che aggiorna il -0,442% di ieri con il -0,444% di oggi. In rialzo il rendimento del Btp, a +1,57%.

EQUITY

Dax 12.234 (+0,37%)
Così come in buona sostanza vale anche per gli altri paesi, l’indice Pmi manifatturiero sorprende gli analisti ma solo di 0,1 punti percentuali: il 43,2 di luglio è superiore al 43,1 atteso, stesso valore registrato a giugno. Ma resta comunque in area minimo record dal 2012. Dopo un avvio negativo, Francoforte però tenta il recupero a metà mattinata riportandosi sopra la parità.

Ftse Mib 21.568 (+0,79%)
Seconda seduta di fila positiva per Piazza Affari, performance fisiologiche dopo quattro rossi consecutivi. Si sta delineando sempre di più un nuovo trend negativo di breve periodo dopo il picco del 25 luglio scorso a 22.357 punti. Nuova resistenza a 21.934 punti per poi un possibile sfondamento di nuovi supporti a 21.116. Sopra le aspettative il 48,5 dell’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero a luglio, sebbene rimanga ben al di sotto di quota 50 -che indica espansione del settore-.

Cac 40 5.556 (+0,78%)
Non scendeva sotto quota 50 da sette mesi il Pmi manifatturiero francese. Ci torna nel mese di luglio con 49,7, deludendo le attese e peggiorando il dato di 0,3 punti percentuali rispetto a giugno. L’indice potrebbe definitivamente abbandonare la lateralità avviata il primo luglio dopo la rottura dei supporti a 5560 e a 5530. Nella giornata di oggi Parigi è scesa anche sotto quota 5.500 per la seconda volta in due giorni. A luglio non era mai successo.

Ibex 9.015 (+0,5%)
48,2 è il dato del Pmi manifatturiero. Dopo il 48,1 di giugno, è il più basso da maggio 2013. Questi dati macro hanno tenuto bassi i mercati nelle prime due ore di contrattazioni, prima del tentativo di ripresa che vede comunque tutti i principali listini sotto il punto percentuale di guadagni.

VALUTE
Il dato deludente del Pmi manifatturiero dell‘Eurozona, 46,5, il secondo peggiore da fine 2012, non aiuta la moneta unica che già subisce l’apprezzamento del dollaro dopo il taglio di 25 punti base della Fed, biglietto verde ai massimi da maggio 2017. Altra seduta di sofferenza per la Sterlina che si riporta sopra lo 0,91 aspettando che la Bank of England sui tassi d’interesse.

Euro / Dollaro 1,1035 (-0,36%). Euro / Sterlina 0,9128 (+0,29%). Euro / Franco Svizzero 1,098 (-0,15%)

COMMODITY
L’effetto del crollo delle scorte di greggio dura poco. I 58,79 dollari al barile di ieri è stato il massimo dal 18 luglio scorso ma oggi il Wti ha ritracciato sotto quota 58. Anche l’oro registra un calo: il metallo prezioso abbandona l’area dei 1.430 per riportarsi appena sopra i 1.400 dollari l’oncia. Rame ai minimi dal 10 luglio scorso, a 2,6551 dollari per libbra.

TASSI D’INTERESSE
Il nuovo minimo storico del Bund conferma una tendenza al pessimismo da parte degli investitori sull’economia globale: -0,444%. Rendimento del Btp in lieve risalita, a 1,57%.

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