M&A: BBVA punta sulla Turchia, OPA da $2,56 miliardi su Garanti

M&A: BBVA punta sulla Turchia, OPA da $2,56 miliardi su Garanti

M&A: BBVA lancia un'OPA da $2,56 miliardi per Garanti

BBVA lancerà un’offerta per il controllo totale della Turkiye Garanti Bankasi AS, di cui ha una partecipazione del 49,85%. L’OPA sarà effettuata a un prezzo di 12,20 lire per azione, con un premio di circa il 15% sul valore delle azioni della banca turca alla chiusura borsistica del 12 novembre. L’esborso totale per Banco Bilbao Vizcaya Argentaria dovrebbe essere intorno ai 25,7 miliardi di lire, ossia 2,56 miliardi di dollari.

La presenza dell’istituto spagnolo in Garanti risale a circa 10 anni fa e da allora la partecipazione è cresciuta fino a sfiorare il 50% del capitale. Adesso BBVA vuole tutto, in virtù del fatto che la Turchia rappresenta il terzo mercato più grande per i guadagni della banca. Con tale accordo la partecipazione all’utile dell’azienda di credito guidata da Onur Genҫ passerà dal 14% al 25%, in base a una dichiarazione della banca.

L’offerta sarà pagata grazie a un tesoretto di 11,8 miliardi ottenuto l’anno scorso dalla vendita dell’unità statunitense e attingendo ad altri fondi interni. Sembra escluso il ricorso all’indebitamento. L’OPA potrebbe anche non essere avviata qualora non tutti gli azionisti accettassero la proposta d’acquisto e venisse superata la quota del 50% delle azioni. Con l’operazione la banca stima un utile per azione in crescita del 13,7% nel 2022 e un valore contabile tangibile per azione incrementato del 2,3%. Se la procedura supera l’approvazione dell’Autorità di regolamentazione per i mercati, il closing dovrebbe avvenire nel primo trimestre del 2022.

 

BBVA: cosa comporta l’OPA di Garanti

L’operazione oggettivamente presenta un quoziente di rischiosità non indifferente, vista la situazione valutaria in Turchia. L’altissima inflazione sta creando una fuga di capitali nel Paese, con la Banca Centrale Turca che non solo si ostina a non voler stringere sul costo del denaro, ma addirittura programma su indicazione del Presidente Tayyp Erdogan l’ennesimo taglio dei tassi. Questo dopo i 2 di settembre che hanno fatto perdere alla Lira turca circa il 20% di valore rispetto al Dollaro USA.

In una telefonata con gli analisti, l’Amministratore Delegato di BBVA Genҫ spiega però che tale investimento vada visto in un’ottica di lungo termine e che si trova allineato con la strategia della banca di crescere nei mercati chiave come quello turco. Il Presidente Carlos Torres rincara la dose e sottolinea come il ritorno sul capitale di Garanti sia molto interessante, perché l’asset è gestito da 10 anni e quindi si sa bene come funziona in situazioni di crisi.

L’analista di RBC Capital Markets Benjamin Toms afferma che l’economia dell’accordo è interessante, il problema è che alcuni investitori avrebbero preferito investire il capitale in eccesso in una forma che risentisse meno degli aspetti politici. Gli analisti di Citigroup hanno affermato senza mezzi termini di considerare rischiosa la maggiore esposizione in un Paese ad alto contenuto inflazionistico. Stamane gli esperti della banca d’affari statunitense hanno commentato che questa decisione della seconda banca spagnola potrebbe avere un riflesso negativo per il prezzo delle azioni, confermando però il target price a 6,6 euro dai 5,86 attuali. Sul Cet1 l’impatto dovrebbe essere di 1,4 miliardi, inferiore rispetto al prezzo massimo di acquisto di Garanti.

 

La reazione dei titoli in Borsa dopo l’accordo

Oggi le azioni BBVA sono crollate fino al 7% nella Borsa di Madrid, dopo la notizia dell’Offerta Pubblica d’Acquisto, per poi rientrare smorzando la perdita al 4%. Quest’anno il titolo della banca spagnola è cresciuto del 52%, facendo meglio dell’indice Stoxx 600 Banks, aumentato del 37%. Al contrario Garanti vola nella Piazza finanziaria di Istanbul, mettendo a segno un rialzo di circa il 10%.

L’entusiasmo dell’accordo ha contagiato un pò tutti i titoli del settore bancario turco, che hanno ottenuto il miglior rendimento degli ultimi 6 anni. L’Istanbul Banks Index, un indicatore che tiene traccia delle azioni finanziarie del Paese, è arrivato a guadagnare circa il 10%, come mai era accaduto da novembre 2015. Tutto ha reso più positivo il sentiment generale di mercato dove il BIST 100, il principale indice borsistico turco, è salito del 4%.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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