Acquistare obbligazioni russe e ucraine in questo momento è una mossa di un coraggio estremo. Molti titoli sono scambiati a prezzi stracciati, che esprimono semplicemente il sentiment negativo degli investitori. Questi mai si aspetterebbero di ricevere il pagamento del capitale e degli interessi loro spettanti.
Il produttore siderurgico Severstal è diventata la prima grande azienda russa a essere inadempiente, non pagando una cedola da 12,6 milioni di dollari su alcuni bond denominati in valuta statunitense alla fine del periodo di grazia di 30 giorni. La società ha accusato Citigroup, il gestore dei pagamenti agli obbligazionisti, in quanto ritiene che la nota è bloccata presso l’istituto bancario.
Ad ogni modo, la situazione è molto grave, con gli investitori che temono un peggioramento sul fronte della guerra Russia-Ucraina, mentre le condizioni finanziarie di Mosca sono destinate ad aggravarsi. Alcuni gestori di hedge fund hanno riferito che gli investitori hanno deciso di vendere a qualsiasi prezzo, temendo che i controlli attuati dalle Autorità russe sui capitali comporteranno l’impossibilità di pagare il debito in valuta straniera. E sono sempre di più i gestori patrimoniali intenti a dismettere gli asset russi, ancor più che vengono gradualmente rimossi dai principali indici mondiali. La prossima settimana ad esempio sarà l’indice obbligazionario per i mercati emergenti JP Morgan a eliminare la Russia dal benchmark.
Obbligazioni russe e ucraine: ecco i fondi che le hanno acquistate
Una situazione così disastrosa non ha però dissuaso alcuni fondi a sfidare il rischio e acquistare obbligazioni di alcune società russe. Tra questi vi sono ad esempio Aurelius, GoldenTree e Silver Point, secondo alcune informazioni rilasciate da persone dentro la questione. Tuttavia, non è dato di sapere su quali asset abbiano puntato le 3 società d’investimento.
Gli analisti sostengono che probabilmente vi sono altri grandi investitori che hanno azzardato sulle obbligazioni societarie russe o ucraine. In base ai dati comunicati da MarketAxess, dal 21 febbraio c’è stato un movimento per questi asset di 4,5 miliardi di dollari, in netto aumento rispetto agli 1,7 miliardi delle prime settimane. Ciò denota che l’interesse speculativo sia ancora vivo, nonostante il rischio.
Bradley Wickens, fondatore della Broad Reach con sede a Londra, ha dichiarato che il suo fondo principale ha acquistato piccole porzioni di obbligazioni ucraine a 19 centesimi di dollaro e sta valutando se acquistarne ancora. Egli ritiene che per perdere tutto il loro valore, la Russia dovrebbe occupare permanentemente l’Ucraina e ripudiare il suo debito.
Broad Reach non è il solo ad aver acquistato il debito sovrano dell’Ucraina denominato in dollari, ma vi è anche il fondo Gramercy che ha fatto la medesima operazione. Quest’ultima è stata costruita a un prezzo di 20-30 centesimi di dollaro. Il Chief Investment Officer, Robert Koenigsberger, ha affermato di non sapere cosa accadrà all’Ucraina, ma di aspettarsi un supporto massiccio da parte dell’Occidente.