Ai già in vigore 1,2 milioni di barili, se ne aggiungono 500.000, per tre quarti a carico dell’Opec
Alla fine ha prevalso la scelta dell’aumento del taglio della produzione, ma per un periodo più breve rispetto alla proposta iniziale. Cinquecentomila barili al giorno in più, per un totale di 1,7 milioni di barili, ma non più fino a dicembre 2020, bensì fino a marzo. Così i paesi membri dell’Opec e i paesi produttori di greggio ma non appartenenti al cartello come la Russia – che vengono indicati complessivamente come Opec+ hanno raggiunto un accordo, a partire dal primo gennaio prossimo.
Esclusi dal taglio i condensati russi
Nel dettaglio, 350.000 barili saranno a carico dei Paesi Opec mentre 150.000 di quelli non Opec. Nel calcolo, non sono stati incusi i condensati della Russia. “Le precedenti intese restano in vigore” ha fatto sapere il ministro dell’Energia dell’Azerbaigian, Parviz Shahbazov, che sarebbero i tagli già stabiliti un anno fa, pari a 1,2 milioni di barili al giorno fino al 31 marzo 2020. Punto di intesa, la necessità di evitare un’eccessiva offerta sul mercato del greggio in una fase caratterizzata da una crescita economica già stagnante e dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Reazione del mercato
La reazione del petrolio non è tardata ad arrivare. Il Wti è subito balzato dell’1,9%, raggiungendo quota 59,51 $ al barile alle 15.30, ora in cui è stata diramata l’ufficialità della decisione dell’Opec, nonché apertura di Wall Street che sta aggiornando i suoi massimi. Il prezzo del greggio è poi ritracciato, riportandosi sotto la soglia psicologica dei 59 dollari al barile. Senza l’inserimento dei condensati russi, il petrolio dovrebbe oscillare fino a un massimo di 60 dollari al barile.

Grafico Wti by TradingView
Opec, la diretta da Vienna
Giovedì
ore 11,00
L’Iraq lancia l’idea di un taglio da 500 mila barili da aggiungere agli 1,2 milioni attuali.
ore 11,30
Viene messa sul tavolo la questione condensati russi (in buonissima sostanza, un petrolio di serie B) che andrebbe incluso nei tagli
ore 11,45
Il Kuwait prende le distanze, sostenendo di non averne mai sentito parlare.
ore 12,00
L’Iraq ritira la proposta ma rilancia idea di confermare tagli da 1,2 fino a dicembre. L’accordo precedente scade a marzo. Venezuela e Oman d’accordo.
ore 14,00
Arabia Saudita smentisce l’intesa per un taglio da 500 mila barili da aggiungere agli 1,2 milioni attuali.
ore 15,00
Secondo il Comitato Tecnico che prepara i lavori dell’Opec, per tenere in equilibrio il mercato serve un taglio da 1,7 milioni di barili: agli 1,2 precedenti vanno aggiunti ulteriori 500.000 barili.
ore 17,00
La Russia conferma l’impostazione del Comitato Tecnico e dice che la questione condensati non è in discussione
ore 17,10
Si diffonde voce di un taglio ulteriore da 500 ma fino a marzo, quindi il taglio passerebbe effettivamente a 1,7
Venerdì
ore 12,00
Si diffonde voce di un Opec straordinario anticipato a Marzo invece che a Giugno.
ore 15.30
L’Opec annuncia quanto già anticipato dal Comitato Tecnico: da gennaio 2020 taglio da 1,7 milioni di barili al giorno, fino a marzo.