PEC obbligatoria: per chi scattano le sanzioni e chi non ha l'obbligo - Borsa&Finanza

PEC obbligatoria: per chi scattano le sanzioni e chi non ha l’obbligo

Un uomo al computer alle prese con la PEC

Chi è tenuto alla PEC obbligatoria? La posta elettronica certificata è diventata un obbligo per diversi soggetti, sia pubblici che privati, dopo l’entrata in vigore della Legge n. 2 del 28 gennaio 2009 e la conversione del Decreto Legge n. 179 del 18 ottobre 2012 nella Legge n. 221 del 17 dicembre 2012. La normativa che disciplina questa materia ha l’obiettivo di semplificare le comunicazioni tra cittadini, imprese e amministrazione e di raggiungere standard europei nei processi di digitalizzazione e sviluppo.

 

PEC obbligatoria: quando è necessaria?

La PEC è obbligatoria per:

 

  • le pubbliche amministrazioni;
  • le nuove società, che devono dichiarare la casella all’atto dell’iscrizione al Registro Imprese;
  • i professionisti iscritti a ordini, albi e collegi;
  • le ditte individuali (compresi gli artigiani) e le Partite IVA iscritte al Registro Imprese.

 

Per queste cinque categorie è obbligatorio dichiarare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, in particolare per le nuove aziende al momento della loro costituzione. Dopo la PA, a decorrere dal novembre del 2011 l’obbligo è stato esteso anche alle società già costituite; dal giugno del 2013, è toccato a ditte individuali e Partite IVA. A gestire il sistema delle PEC sono specifici provider accreditati, ovvero aggregatori abilitati dall’AgID (l’Agenzia per l’Italia Digitale) e in molti casi gli stessi gestori dello SPID.

 

Per chi scattano le sanzioni

Chi non rispetta l’obbligo di avere una PEC e dichiararla, incappa in multe pesanti. L’omesso domicilio digitale è punito con la sanzione (in misura raddoppiata e triplicata) prevista dall’articolo 2630 del codice civile, quindi:

 

  • da 206 a 2.064 euro per le società;
  • da 30 a 1.548 euro per le ditte individuali.

 

Il Decreto Legge n. 76 del 16 luglio 2020 regola le sanzioni e precisa che “l’ufficio del registro delle imprese, contestualmente all’irrogazione della sanzione, assegna d’ufficio un nuovo e diverso domicilio digitale per il ricevimento di comunicazioni e notifiche, attestato presso il cassetto digitale dell’imprenditore, erogato dal gestore del sistema informativo nazionale delle Camere di commercio”.

 

Chi non ha l’obbligo di PEC

Soltanto due categorie non hanno l’obbligo di attivare una PEC:

 

  • i privati cittadini;
  • le Partite IVA in regime forfettario.

 

Tuttavia, stando alle statistiche sull’utilizzo della PEC elaborate dall’AgID, sempre più italiani (anche se non obbligati) fanno uso della posta elettronica certificata. Nel corso degli ultimi cinque anni, si è arrivati a contare oltre 12 milioni di caselle attive per un totale di più di quattro miliardi di messaggi inviati. Ad oggi si contano 18 gestori PEC, dai più noti come Aruba, Intesa e Namirial a giganti come Poste Italiane, Telecom Italia e Sogei.

I costi per l’apertura di una casella sono abbastanza abbordabili: la Legalmail Silver di InfoCert ha i primi sei mesi gratuiti e poi costa 29,90 euro all’anno; con la PEC Professional di Namirial si scende a 19 euro all’anno; la PEC Agile di Register.it è gratis per sei mesi e poi passa a 38,85 euro all’anno; con la PEC Standard di Aruba si arriva addirittura a 5 euro al primo anno e 9,90 euro al rinnovo.

AUTORE

Alessandro Zoppo

Alessandro Zoppo

Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.

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