Petrolio giù in picchiata contro il "mostro a tre teste"

Petrolio in picchiata contro il “mostro a tre teste”: prezzo mai così basso dal 2002

petrolio

Ai minimi dal 2002, il petrolio scivola sotto i 24 dollari al barile, stritolato dall’emergenza coronavirus, la domanda debole e il braccio di ferro Russia-Arabia

 

E’ un mostro a tre teste quello che si trova a fronteggiare il prezzo del petrolio, che continua a scendere, -10,9%. Un ribasso che prosegue inesorabile: poco dopo l’apertura di Wall Street, il Wti quota 23,9 dollari al barile. Non scendeva sotto i 25 da diciotto anni, era il 2002. La produzione resta elevata dopo il nulla di fatto all’ultimo Opec di Vienna, e la limitazione degli spostamenti imposta dall’emergenza coronavirus si è trasformato in un brusco crollo della domanda.

 

Il mostro a tre teste

La prima testa del mostro è la recessione globale causata dal coronavirus che sta causando forti disagi al turismo: nessuno salirà su un aereo nel breve, e le limitazioni ai contatti sociali saranno ancora in vigore per circa un mese, che si tradurrà in sempre meno movimento dei trasporti e una conseguente distruzione della domanda. La seconda testa è l’eccesso di offerta, con le scorte in forte rialzo (anche se i dati dell’Eia publicati oggi danno un valore leggermente al di sotto delle aspettative) visto che non è ancora stato apportato nessun taglio alla produzione dall’emergenza Covid19. Infine, la terza testa è la guerra dei prezzi tra Russia e Arabia Saudita: dal primo aprile infatti, quando scadranno i termini per gli attuali accordi sui tagli alla produzione, entrambi i paesi potrebbero aumentarla ulteriormente. Un braccio di ferro in grado di portare il prezzo del petrolio fino a 20 dollari al barile. La direzione del greggio, quanto meno nel breve-medio periodo, sembra sia questa. Ma non è finita.


Grafico Petrolio Wti by TradingView

 

Verso la crisi dei paesi Opec

Tale direzione infatti è destinata a portare al collasso le economie di diversi paesi Opec che hanno nel petrolio la loro principale fonte di guadagno, come Iraq, Algeria e Nigeria. Ma anche il Venezuela, che proprio ieri sera ha chiesto un aiuto al Fondo Monetario Internazionale di 3 miliardi di dollari per l’emergenza coronavirus, richiesta peraltro respinta stamattina dall’Fmi.

 

Il prezzo della benzina

Intanto, il prezzo della benzina rimane ancorato all’1,5 euro al litro. Quando il petrolio costava 60 dollari al barile, praticamente il triplo, l carburante viaggiava leggermente al di sopra di 1,6 euro al litro.

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