All’apertura 21 titoli su 40 non riescono a fare prezzo. Piazza Affari è la meno peggio in Europa ma si attende il paracadute della Bce
Parte in profondo rosso Piazza Affari. E dopo i primi trenta minuti di contrattazioni, affonda, seguendo le altre borse europee. Un avvio con un ribasso dell’1,6%, ma il motivo è semplice: 21 titoli su 40 non erano ancora riusciti a fare prezzo. Il listino ha poi seguito l’andamento delle altre piazze del vecchio continente, attestandosi a -5,9% in meno di mezzora. Ancora peggio fanno il resto dei mercati Ue, tutti sotto il -6%. Una sorta di ulteriore pressione su Christine Lagarde, oggi attesa per la comunicazione del paracadute studiato dalla Bce per frenare il rallentamento dell’economia nel vecchio continente a causa del coronavirus, definito dall’Oms una minaccia mondiale, dopo la chiusura dei voli dall’Europa decisa da Donald Trump (esclusa la Gran Bretagna, che comunque segna un -5,1%), che rappresenta un ulteriore macigno sui mercati internazionali in particolare sull’Asia, che ha chiuso con il -4,4% di Tokyo ma soprattutto il -7,4% di Sydney, mai così male dalla crisi del 2008 . Intanto, oltreoceano, arriva la notizia del primo giocatore del campionato di basket americano Nba positivo al coronavirus: si tratta di Rudy Gobert, francese, ala degli Utah Jazz. La compagnia ha annunciato l’immediata sospensione del campionato. Spread in rialzo dopo i 200 punti di apertura, con il decennale italiano che rende l’1,27% all’indomani dello stanziamento da 25 miliardi per far fronte all’emergenza.
TITOLI PEGGIORI
Amplifon -9,2%
Ai minimi da maggio 2019 a quota 18,31, il titolo ha perso circa il 40% dal 20 febbraio. scorso.
Cnh Industrial -8,8%
Non fa prezzo in apertura, segnando un iniziale -9,3%. E’ l’ultimo titolo a entrare in negoziazione e segna subito un pesantissimo -11%, prima di limitare leggermente le perdite riportandosi su un rosso attorno all’8%. Cnh soffre le conseguenze dell’annuncio della chiusura di alcuni impianti causa coronavirus.
ANALISI FTSE MIB
Aggiorna i minimi da dicembre 2016 a 16.824 punti in quella che è probabilmente la quinta seduta su sei in profondo rosso, fatta eccezione per la vigilia, in cui è stata l’unica piazza a chiudere in territorio negativo, segnando un timidissimo rimbalzo. I 16mila punti continuano a rappresentare il target di supporti più solido. Sul fronte macroeconomico, migliora il tasso trimestrale di disoccupazione italiano: 9,7% a fronte del 9,8% rilevato del trimestre precedente.

Grafico Ftse Mib by TradingView
SPREAD
Si riporta sopra quota 200 dopo il rallentamento della vigilia, che aveva permesso ai bancari di riprendere fiato, in particolare Banco Bpm, Ubi e Fineco. Rendimento dei btp a 1,25% mentre il bund tedesco resta vicino a -0,8%.