TITOLI MIGLIORI
Atlantia: +3,79%
Riesce il rimbalzo alla holding di Benetton, che approfitta dei guadagni di Piazza Affari, unico listino a mantenersi sempre sopra la parità per tutta la durata della seduta. Il titolo resta sotto pressione per il braccio di ferro con il vicepremier Luigi Di Maio, che vorrebbe revocare la concessione di Autostrade per l’Italia dopo il crollo del ponte Morando.
Terna: +3,52%
Altro titolo in difficoltà che vince la scommessa del rimbalzo dopo sette punti percentuali sfumati nelle ultime sei sedute, complice l’impulso ribassista del 21 giugno scorso, quando la compagnia romana ha raggiunto il massimo storico a 6,04 euro. Il trend resta comunque positivo a lungo termine.
Snam: +2,64%
Nove sedute di fila di ribassi interrotte dalla buona performance di oggi. L’impulso rialzista del primo luglio a 4,308 euro, minimo da marzo, dovrebbe contribuire a ulteriori rialzi, in quello che è il primo segnale di cedimento del trend positivo del titolo che dura ormai da un anno (giugno 2018).
TITOLI PEGGIORI
Saipem: -2,72%
Il titolo ha sofferto l’andamento prudente del prezzo del greggio, alla chiusura dell’Europa sotto i 58 dollari al barile dopo la decisione dell’Opec di tagliare la produzione per 9 mesi. Prevalgono anche prese di beneficio dopo una lateralità mantenuta sui massimi da due mesi a questa parte (4,514 euro record dal 2 maggio scorso).
Tenaris -2,33%
Discorso simile fatto per Saipem. Prese di beneficio dopo il forte rialzo della vigilia a 11,945 e riposizionamento del petrolio, scivolato sotto quota 58 dopo aver toccato i 60 $ al barile.
UBI Banca: -1,91%
Non basta l’effetto spread al titolo di UBI Banca, già tra i peggiori nella seduta della vigilia. Sceso in territorio negativo dopo un’ora di contrattazioni, rimane nella lateralità in cui viaggia da inizio giugno: resistenza a 2,410, supporto 2,308.
Analisi Tecnica FTSE Mib
Si riavvicina a quota 21.400 punti il listino milanese, come detto sempre in territorio positivo durante la seduta, unica piazza europea a riuscirci, sostenuta dal massiccio acquisto del mercato dei titoli di stato. Inoltre trapela ottimismo sullo stop alla procedura d’infrazione dell’Europa nei confronti dell’Italia, con i conti tornati in ordine anche se solo per il 2019. Nessun dato macro di rilevo, a eccezione dell‘inflazione, consistente, dall’1,1% allo 0,8% anche se in linea con l’area OCSE, che rallenta al 2,3% annuale a maggio dal 2,5% di aprile.
Spread
Oltre a garantire lo stop alla procedura d’infrazione (quantomeno dovrebbe farlo), l’assestamento di bilancio produce un forte calo dello spread, ai minimi dell’anno a quota 222: non raggiungeva questo punteggio da luglio 2018. Va tenuto conto in questo senso, complici le politiche accomodanti della Banca Centrale Europea, il rendimento del Bund, che a sua volta continua ad aggiornare i suoi minimi storici (oggi è a -0,370%). A Piazza Affari numeri record anche per il Btp decennale: l’1,85% raggiunto oggi è il minimo da agosto 2018.