Il bilancio 2022 si è chiuso con ricavi consolidati pari a 1,25 miliardi, in aumento del 10,2% a cambi correnti e del 5,7% a cambi costanti su base annua per il gruppo della moda Salvatore Ferragamo. La maggiore crescita è derivata dal segmento wholesale, +13,6% e +6,3% a cambi costanti, mentre il retail ha registrato un incremento del’11,3% (+4,7% a cambi costanti).
A livello geografico, l’area Asia Pacifico ha riportato un calo del 4,7% (-10,6% a tassi di cambio costanti), principalmente a causa degli effetti derivanti dalla pandemia Covid-19, in particolare in Cina. Il mercato giapponese ha registrato un aumento delle vendite nette dell’11,9% (+18,9% a cambi costanti). L’area EMEA è cresciuta del 24,7% (+24,6% a cambi costanti), il Nord America del 22,3% (+8,8%) e il Centro e Sud America del 29,7% (+14,7%).
Tutte le principali categorie di prodotto hanno registrato un significativo incremento del fatturato, con le calzature e la pelletteria che rappresentano l’87% delle vendite nette totali nel 2022. Il margine lordo è stato pari al 72% dei ricavi (dal 68,8%) mentre il margine operativo lordo (ebitda) è passato da 305 milioni a 299 milioni (-1,8%), con un’incidenza percentuale sui ricavi del 23,9% rispetto al 26,8% del 2021. L’utile netto ha registrato una diminuzione del 19,5% a 65 milioni.
La posizione finanziaria netta è risultata positiva per 371 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i 373 milioni di fine 2021. Gli investimenti, al 31 dicembre 2022, ammontavano a 56 milioni rispetto ai 44 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, a seguito principalmente del rinnovamento del network distributivo e di investimenti nel canale digitale. Il Consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,28 euro per azione ordinaria.
Azioni Salvatore Ferragamo: ribasso quotazioni ha annullato tutti i guadagni dell’anno
Le azioni Salvatore Ferragamo sono decisamente impostate al ribasso nel breve termine, anche grazie alla performance molto negativa registrata nella seduta di ieri (-2,83%). Dopo un’apertura in linea con la chiusura precedente, infatti, le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente ribassista che le ha portate a realizzare un minimo sul livello 16,69, per poi mantenersi tutto il resto della giornata all’interno di uno stretto trading range e andando a chiudere sul finale a quota 16,80.
La difficoltà riscontrata dall’azione a inizio marzo nell’affrontare la resistenza in area 18,50 euro è emersa con tutta evidenza nelle giornate successive, quando i corsi hanno drasticamente invertito la propria rotta violando al ribasso prima la media mobile a 25, poi l’indicatore Parabolic Sar e, infine, più recentemente, anche l’importante indicatore Supertrend. La struttura grafica, quindi, risulta definitivamente compromessa, con l’aggiunta che i ribassi non sono ancora terminati. L’obiettivo finale, infatti, potrebbe essere il raggiungimento del supporto presente nell’intorno del livello 16,50 (tra l’altro, abbastanza vicino al minimo di ieri), che significherebbe anche l’annullamento totale dei guadagni realizzati nei primi due mesi del 2023.
Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long per cavalcare un immediato rimbalzo è consigliabile solo al superamento del livello 17,26 con target nell’intorno dei 17,80 euro, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte alla violazione di quota 16,69 con obiettivo molto vicino al livello 16,31. L’impostazione algoritmica, infine, vede un indicatore Macd che ha appena incrociato il proprio Signal, mentre è da segnalare come l’indicatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 34.
L’andamento di breve termine del titolo SALVATORE FERRAGAMO