Dopo i 54,35 della vigilia, i dati dell’Eia riportano per un istante il petrolio sotto quota 53 (shooting star) per poi riassestarsi. Il trend resta ribassista
I dati provenienti dall’American Petroleum Institute avevano restituito un po’ di ossigeno al prezzo del petrolio alla vigilia: -4,267 milioni di barili, rispetto agli 1,6 milioni della settimana precedente. Numeri che hanno riportato il Wti appena sopra i 54 dollari al barile. Il trend è rimasto ribassista e la divisione del Dipartimento dell’Energia Americano, oggi, ha confermato la tendenza riportando numeri opposti all’Api: negli ultimi sette giorni al 24 gennaio 2020, le scorte sono salite di 3,5 milioni, a 431 milioni di barili, a fronte di un consensus che aveva previsto un aumento di 0,5 milioni di barili.
Le riserve strategiche di petrolio restano ferme a 635 MBG.
Grafico Scorte Wti Eia by TradingEconomics
L’andamento del greggio
Dopo i 54 dollari al barile raggiunto dal Wti alla vigilia, in serata, nella seduta odierna il petrolio è tornato a scendere in area 53$, salvo un picco alla pubblicazione del saldo commerciale della bilancia Usa, che ha riportato l’oro nero a 54,35 dollari al barile, massimo di giornata. Con le scorte dell’Eia, graficamente il petrolio ha generato una shooting star che trascinato giù il prezzo del greggio a 52,79, per poi tornare in area 53. Nel weekly, la prima resistenza resta quella a quota 50,6 dollari al barile. Dall’8 gennaio scorso il prezzo del Wti si è ridotto del 19%.