WisdomTree: i segnali distensivi tra Pechino e Washington rilanciano il costo della soia
I prezzi della soia sono aumentati del 9,3% rispetto al mese scorso, dal 9 settembre al 9 ottobre. Uno dei motivi principali che hanno spinto il rialzo dei prezzi è l’ottimismo che circonda i negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, ripresi lo scorso fine settimana. Come spiega Aneeka Gupta, Associate Director, Research WisdomTree, Pechino sembra intenzionata a estendere gli acquisti di soia, e lo ha confermato anche il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda): “Il 7 ottobre sono stati effettuati ulteriori acquisti pari a 198.000 tonnellate, imprimendo una spinta decisamente positiva in vista dei negoziati commerciali”.
Il derby tra Usa e Brasile
La Cina dipende fortemente dalle importazioni di soia: quasi l’84% del suo consumo è stato importato nel 2018 (fonte: Organizzazione Mondiale del Commercio). Stati Uniti e Brasile sono i due maggiori esportatori mondiali e negli ultimi mesi, complice la guerre commerciale tra America e Dragone, la quota del Brasile nelle importazioni di soia della Cina è passata dal 53% nel 2017 al 75% nel 2018, mentre la quota degli Stati Uniti è scesa dal 34% al 19%. Ma nei primi 8 mesi del 2019, le importazioni cinesi di soia dal Brasile sono diminuite del 5% su base annua (a/a) da una quota molto elevata, le importazioni dagli Stati Uniti sono diminuite del 49% a/a, mentre le importazioni dal resto del mondo sono aumentate del 140% (da una base molto bassa). Complessivamente, le importazioni di soia sono diminuite del 9% circa dall’inizio del 2019.
Materie prime al ribasso
Continua Aneeka Gupta di WisdomTree: “Nonostante il calo delle importazioni, che ha ridotto l’offerta complessiva di soia e materie prime in Cina, i prezzi sono rimasti bassi. Una delle ragioni principali è che la domanda cinese di materie prime è diminuita nell’ultimo anno a causa della peste suina africana, che ha ridotto notevolmente le scorte di suini. Secondo i dati ufficiali, nei 12 mesi fino ad agosto 2019 il patrimonio suino cinese ha subito una contrazione di oltre il 30%. Dato che l’eradicazione della malattia è un processo di lunga durata, è probabile che ci vorrà del tempo prima che lo stock di suini si riprenda definitivamente”.
Perché il prezzo della soia resta alto
Nell’ultimo rapporto mensile di ottobre, l’Usda ha rivisto al ribasso la proiezione delle rese e della produzione di soia negli Stati Uniti più di quanto previsto dagli analisti. Le scorte interne di soia sono state ridotte, segnando la seconda riduzione mensile più grande mai registrata nella storia del rapporto Wasde. Le scorte però, spiega l’analista WisdomTree, potrebbero ridursi ulteriormente in quanto una tempesta di neve anticipata causerebbe un ulteriore calo dei rendimenti in alcune aree ad alta produzione statunitensi. La produzione mondiale di soia è prevista a 339,0 milioni di tonnellate, con un calo di 2,4 milioni (ai minimi da 4 anni), che riflette principalmente la minore produzione degli Stati Uniti. Le prospettive di riduzione dell’offerta di soia negli Stati Uniti contribuiscono a compensare leggermente il calo della domanda in Cina a causa della peste suina africana. Tuttavia, conclude Aneeka Gupta, lo slancio al rialzo dei prezzi della soia è legata al buon andamento dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, la leva principale del recente rally.