Usa, l’economia confermata in rallentamento nel 3° trimestre del 2019. Il PIL in crescita dell’1,9%, come nella prima lettura, inferiore al dato precedente (2%) ma sopra il consensus (1,6%)
Negli Usa l’economia si conferma in rallentamento nel 3° trimestre del 2019. Il Pil americano si attesta all’1,9%, come nella prima lettura, riportando una contrazione rispetto al 2° trimestre, quando l’economia era cresciuta del 2%. Il dato, diffuso oggi dal Dipartimento del Commercio americano, è superiore però alle attese degli analisti che stimavano un rialzo dell’1,6%.
Cosa va e cosa non va
I consumi delle famiglie, la spesa pubblica e le esportazioni sono stati i principali motori della crescita, mentre gli investimenti delle imprese sono diminuiti e le importazioni hanno contribuito negativamente al Prodotto Interno Lordo.
Le spese statali e locali sono aumentate dell’1,1% (rispetto al 2,7 del secondo trimestre), ed è stato evidenziato un rimbalzo sia degli investimenti fissi residenziali (5,1% contro il -3,0) sia delle esportazioni (0,7% contro il -5,7%).
Il tasso di crescita del Pil negli Stati Uniti è stato in media del 3,21% dal 1947 al 2019, raggiungendo un massimo storico del 16,70 nel primo trimestre del 1950 e un minimo record del -10% nel primo trimestre del 1958.
La variazione dell’occupazione non agricola
Gli effetti del rallentamento economico, già previsti dagli analisti, potrebbero farsi sentire anche sui dati del mercato del lavoro. A due giorni dalla pubblicazione del Job Report mensile, sono stati resi noti anche i numeri del sondaggio ADP sulla variazione dell’occupazione, che prospettano uno scenario quantomeno ottimistico. A ottobre, infatti, si rileva un aumento dell’occupazione di 125 mila unità, superando le stime che si fermavano a 120 mila e la precedente rilevazione pari a 93 mila unità (dato rivisto al ribasso dalle 135 mila unità precedentemente comunicate).
Il mercato però attende la Fed
Dopo la pubblicazione dei dati, soprattutto delle stime preliminari del Pil, non c’è alcuna significativa variazione per Euro/Dollaro che scambia a 1.11. Le valute stanno aspettando la riunione della Fed insieme al resto del mercato.
