Ultima seduta di settimana all’insegna dell’incertezza per Wall Street che apre gli scambi in territorio negativo. Mentre gli operatori dei mercati sono focalizzati sui discorsi di vari membri del FOMC, come George, Kaplan, Kashkari e Carida, gli indici americani con vendite generalizzate. S&P500 ha iniziato gli scambi a 2.996, Dow Jones a 27.004 e il Nasdaq a 8.149 perdendo circa mezzo punto percentuale.
Nonostante più di settanta società quotate sull’S&P 500 abbiano riportato i guadagni del terzo trimestre del calendario questa settimana, l’81 per cento delle quali con risultati migliori del previsto, prevalgono i timori sul rallentamento globale dell’economia e sugli esiti della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. In particolare, il Pil cinese, il più debole degli ultimi tre decenni, ha gettato ombre sulla domanda di beni e servizi e sugli effetti dei dazi nell’economia reale.
Anche il VIX, l’indice della paura, segnala un innalzamento del livello di allerta, tornando sopra i 14 punti e toccando un massimo a inizio seduta a 14,43.
Il cambio EUR/USD prosegue nel suo trend rialzista, iniziato dal supporto a 1,08 di inizio ottobre, scambiando sopra 1,11 (+0,12 per cento).
Rimane sotto osservazione la richiesta di liquidità, sempre elevata, come evidenziato dall’elevata domanda nelle operazioni di repo overnight e a 15 giorni, con le banche che sperano di poter detenere più treasury e meno cash presso la Fed. Il tasso del decennale Usa si muove in laterale, a 1,74, mentre ieri si è avvicinato a 1,80 sui massimi da metà settembre.