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Adeguata verifica rafforzata della clientela, cos’è e come funziona

Nel mondo di oggi, dove i soldi viaggiano sempre più velocemente e i crimini finanziari diventano sempre più complessi, il rischio di trovarsi di fronte a operazioni sospette è una sfida per chi gestisce fondi e transazioni. Qui entra in gioco l’adeguata verifica rafforzata della clientela: uno strumento fondamentale che permette a banche e aziende di scoprire e bloccare sul nascere le operazioni sospette, proteggerle da riciclaggio e frodi, utile a capire davvero l’identità e l’intenzione di chi è dall’altra parte.

Non si tratta però di un semplice controllo, ma di un’indagine mirata e dinamica, indispensabile in situazioni delicate e ad alto rischio. Come funziona, in quali casi è obbligatoria e perché rappresenta una difesa essenziale per la stabilità del sistema economico?

 

Cos’è l’adeguata verifica rafforzata della clientela

L’adeguata verifica rafforzata della clientela è una misura che impone controlli più stringenti rispetto a quelli standard, applicabile in presenza di indizi di rischio o di specifiche situazioni che potrebbero esporre una società a operazioni sospette.

Ad esempio, se un’azienda si trova a gestire una transazione di valore molto elevato o ha a che fare con un cliente proveniente da un Paese ad alto rischio di riciclaggio, è obbligata a implementare una verifica rafforzata.

La normativa, definita a livello europeo con la Direttiva Antiriciclaggio, richiede ai soggetti obbligati – come banche, professionisti, intermediari finanziari e società di gioco – di adempiere a una serie di obblighi informativi sul cliente. L’obiettivo è impedire che fondi di provenienza illecita o di dubbia origine entrino nel sistema economico legale.

In breve, si tratta di esaminare attentamente chi è il cliente, da dove provengono i suoi fondi e quali sono le sue reali intenzioni. Tale processo si rende obbligatorio quando:

 

  • inizia un rapporto continuativo o viene conferito un mandato per una prestazione professionale;
  • viene richiesta una prestazione occasionale che movimenta una cifra sopra i 15.000 euro, anche se divisa in tranche da 1.000 euro o più.

 

Non tutte le verifiche sono uguali: esistono tre livelli che variano in base al rischio legato al cliente e alla sua attività:

 

  • Verifica ordinaria: la “baseline” dei controlli, che viene eseguita se il cliente presenta un rischio “abbastanza significativo”. In pratica, si tratta di raccolta di informazioni standard, sufficiente per costruire un profilo di rischio accurato, senza misure aggiuntive;
  • Verifica semplificata: il rischio è ritenuto “poco significativo”. Qui il livello di controllo è minore e si applica in situazioni considerate “low risk”, come rapporti a lungo termine con clienti di fiducia o con aziende affermate senza criticità riscontrate;
  • Verifica rafforzata: il livello massimo di controllo attivato quando si percepisce un rischio “molto significativo”. In questo caso, l’analisi si fa dettagliata e capillare, prendendo in considerazione ogni aspetto dell’attività del cliente per individuare qualsiasi elemento sospetto.

 

Quando e perché è essenziale la verifica rafforzata della clientela

Eccoci al punto fondamentale: la verifica rafforzata. Tale tipo di controllo scatta quando esiste il rischio concreto che il cliente possa essere coinvolto in attività di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo. Per capirci, stiamo parlando di clienti che operano in Paesi ad alto rischio, o di personaggi politicamente esposti che potrebbero trovarsi più spesso di altri nel mirino delle autorità. Questi clienti, per la natura delle loro operazioni o delle loro posizioni, richiedono un’attenzione massima.

L’obbligo della verifica rafforzata della clientela viene attivato in presenza di specifiche circostanze che, secondo i regolatori, aumentano il rischio di comportamenti fraudolenti. Tra le principali situazioni vi sono:

 

  • Operazioni complesse o di importo elevato: transazioni atipiche che esulano dal profilo abituale del cliente, come acquisti immobiliari di elevato valore;
  • Relazioni con clienti provenienti da Paesi a rischio: Paesi individuati come zone a elevato rischio di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, per cui occorre una cautela superiore nella verifica;
  • Clienti politicamente esposti (PEP): individui che, per la loro posizione, sono particolarmente esposti al rischio di corruzione e abuso di potere, come funzionari pubblici, esponenti politici e personalità legate alla gestione pubblica internazionale.
  • Sospetti di attività illecite: nel caso emergano segnali di operazioni sospette durante il rapporto con il cliente, occorre intervenire per approfondire l’identità e l’origine dei fondi.

 

Come funziona

A questo punto forse ti starai chiedendo: “Che cos’altro bisogna fare in concreto?”. Occupiamocene subito. Quando l’allarme scatta, chi è incaricato dell’adeguata verifica rafforzata della clientela è chiamato a seguire una serie di passaggi aggiuntivi, ben definiti e particolarmente dettagliati. Di seguito, quelli principali:

 

  • Raccogliere informazioni extra sul cliente e sul titolare effettivo;
  • Analizzare a fondo lo scopo e la natura del rapporto con il cliente;
  • Esaminare la situazione patrimoniale del cliente, verificando da dove provengono i fondi e come sono stati accumulati;
  • Controllare con frequenza i movimenti (in genere ogni 6/12 mesi) per monitorare eventuali segnali sospetti.

Ma non finisce certamente qui. Implementare una verifica rafforzata richiede l’adozione di protocolli specifici, spesso supportati da tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e l’analisi predittiva. Ecco alcuni degli strumenti e delle pratiche più comuni:

 

  • Verificare l’autenticità delle informazioni fornite dal cliente, smascherando eventuali identità false o società di comodo create per riciclare denaro sporco;
  • Verificare che il cliente non sia inserito in liste di persone collegate al terrorismo internazionale o a gruppi estremisti;
  • Esaminare eventuali procedimenti legali o indagini a carico del cliente, per identificare coinvolgimenti in attività criminose.

 

In più, se necessario, si potrà accedere a banche dati specifiche per una visione completa della provenienza dei fondi. Il tutto viene svolto con un monitoraggio costante e controlli frequenti, per garantire che le situazioni sospette vengano subito intercettate e bloccate.

AUTORE

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Achiropita Cicala

Giornalista e Seo Copywriter dal 2021. Laureata in Economia Applicata, ha consolidato le conoscenze in materia presso vari studi commerciali, per poi dedicarsi al giornalismo web. Ha lavorato in diverse testate editoriali online (Blastingnews.com, Trend-online.com, Money.it, Ftaonline.com, etc.), occupandosi della redazione di articoli e notizie a carattere economico (finanza personale, mercati, risparmio, pensioni, fisco e tasse, lavoro, previdenza sociale, diritto).

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