Il mercato dell’auto affonda, con la produzione italiana che crolla ad aprile del 17,1% rispetto all’anno precedente, nei dati corretti per gli effetti di calendario. Lo ha reso noto l’Istat ed è anche per questo che le strategie dei grandi gruppi prevedono, in particolare per supportare gli investimenti sull’elettrico, sempre più collaborazioni tra potenziali rivali, se non fusioni, come per il caso, al momento saltato, tra Fca e Renault. Già, per il momento. Perché a quanto pare, come vi avevamo accennato la settimana scorsa, nulla è ancora deciso.
FCA-RENAULT: LA CHIAVE E’ NISSAN
Stando alle fonti dell’agenzia Reuters, le diplomazie delle due società stanno lavorando per capire se ci sono ancora margini per riallacciare la trattativa. La chiave stavolta non è però il governo francese, i cui paletti erano stati decisivi nel convincere John Elkann a ritirare la proposta di matrimonio, bensì Nissan. Le condizioni per un riavvicinamento, a quanto pare, ci sono, a patto che Renault riduca sensibilmente la sua quota (al momento del 43,5%) nel capitale della casa di Yokohama. Intanto, a Piazza Affari, Fca continua a contrattare sui minimi raggiunti alla fine del mese di maggio, quando Donald Trump ha annunciato i dazi sul Messico, notizia che di fatto ha affossato l’intero comparto auto.
TITOLO BMW AI MINIMI DAL 2012
A risentirne più degli altri, in particolare, è stata Bmw, che da due settimane tratta sui minimi dal 2012, tra i 61 e i 63 euro ad azione. Il gruppo tedesco risente della crisi del settore ed è di pochi giorni fa la notizia che, come Daimler, sarà costretto a ridurre la produzione, come ha rivelato anche domenica il quotidiano economico tedesco Handelsblatt, in particolare nell’area dell’Ungheria.
LE STRATEGIA DI VOLKSWAGEN SULL’ELETTRICO
Anche Volkswagen ha toccato i minimi da gennaio (137 euro ad azione) il 31 maggio scorso, giorno dell’annuncio del presidente Usa sui dazi nei confronti del Messico. Ma il titolo è riuscito a risalire, superando quota 140, dopo aver comunicato una forte pianificazione e programmazione riguardante i veicoli elettrici. L’obiettivo è di raggiungere 36mila punti di ricarica in tutta Europa entro il 2025.
TOYOTA, ACCORDO CON SUBARU
In Asia, da segnalare il trend positivo, seppur di breve periodo, per Toyota: sette punti percentuali guadagnati nel mese di giugno con la spinta della collaborazione con Subaru resa ufficiale per quanto riguarda gli investimenti sul mercato dell’elettrico.
TESLA, SU LA… TESTA
Infine, oltreoceano, prova a rialzare la testa anche Tesla, che dopo aver toccato i minimi da dicembre 2016 il 3 giugno scorso, sta registrando moderati rialzi dopo aver lanciato la prima ricarica superveloce per le auto elettriche, in particolare per la Model 3: 1.360 km di ricarica all’ora. Per dare un’idea, l’attuale Tesla Model 3 Standard, in vendita anche in Italia a partired a 48.500 euro, ha un’autonomia di 415 km.