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Azioni farmaceutiche: crollo in Borsa con la nomina del no-vax Kennedy

Azioni farmaceutiche: crollo in Borsa con la nomina del no-vax Kennedy

La scelta del no-vax Robert F. Kennedy Jr. per dirigere il Dipartimento della salute e dei servizi umani da parte del neo presidente eletto Donald Trump, ha mandato in subbuglio le azioni farmaceutiche a Wall Street. Gli investitori temono che ciò possa rappresentare un freno per tutte quelle aziende che hanno investito nei vaccini. Dalla francese Sanofi alla britannica GSK, le perdite sono state copiose nell’ultima giornata borsistica europea della settimana. Medesimo discorso per Moderna, Pfizer e Novavax, in prima linea nella produzione di vaccini soprattutto in ambito Covid, che hanno visto le loro azioni colpite da una valanga di vendite a Wall Street. Anche altre compagnie del settore come Novo Nordisk e Roche, il cui business si focalizza su altri prodotti ma che sono molto esposte agli Stati Uniti sono in calo oggi nei mercati finanziari.

 

Azioni farmaceutiche: quanto può influire la nomina di Kennedy

Chi è Robert Kennedy? Figlio del procuratore e senatore Robert F. Kennedy senior e nipote del presidente John F. Kennedy, ha contribuito vivamente alla campagna presidenziale di Trump, che ora gli è riconoscente. L’aspetto che preoccupa di più le case farmaceutiche è la sua posizione dura nei confronti dei vaccini. In particolare, durante la pandemia ha descritto il vaccino per il Covid-19 come “il più letale mai realizzato”. Lo scorso anno ha rincarato la dose, affermando che il virus “era etnicamente mirato per risparmiare gli ebrei ashkenaziti e i cinesi”. Ora sarà a capo di un dipartimento con un budget di 1.800 miliardi di dollari e più di 100 programmi di natura medica come i Centers for Disease Control and Prevention, i Centers for Medicare e Medicaid Services e la Food and Drug Administration.

La nomina di Kennedy è stata accompagnata da una dichiarazione roboante di Donald Trump. “Per troppo tempo gli americani sono stati schiacciati dal complesso alimentare industriale e dalle aziende farmaceutiche che si sono impegnate nell’inganno e nella disinformazione in tema di salute pubblica”. Dal canto suo, Kennedy ha affermato che intende “liberare le agenzie dalla nuvola soffocante delle aziende, in modo che possano perseguire la loro missione di rendere gli americani ancora una volta le persone più sane della Terra”.

 

Quanto bisogna davvero preoccuparsi?

La domanda che si fanno molti investitori è se le azioni farmaceutiche debbano prepararsi a un sell-off continuato nelle prossime settimane. A giudizio di Brian Abrahams, responsabile della ricerca sanitaria globale presso RBC Capital Markets, la scelta di Kennedy “potrebbe avere implicazioni di vasta portata e difficili da prevedere per il settore delle biotecnologie, aggiungendo un notevole livello di incertezza e una difficile investibilità”. Un avvertimento velato è stato lanciato da Emmanuel Papadakis, analista di Deutsche Bank, che a seguito della notizia ha tagliato il rating su GSK da “buy” a “hold”. “Consideriamo i vaccini tra i più grandi risultati scientifici che hanno un impatto sulla salute pubblica: purtroppo questa opinione non è condivisa dal candidato”, ha scritto in una nota ai clienti.

AUTORE

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Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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