Azioni Leonardo: tra cambio vertici e accordo con Cisco nuovi top in vista? - Borsa&Finanza

Azioni Leonardo: tra cambio vertici e accordo con Cisco nuovi top in vista?

Leonardo: tra cambio ai vertici e accordo con Cisco nuovi top per l'azione?

In una giornata che vede Piazza Affari in leggero ribasso spicca la performance positiva del titolo Leonardo, con gli investitori che apprezzano sia il cambio ai vertici dell’azienda che il nuovo accordo con Cisco. Nello specifico in attesa dell’assemblea degli azionisti in programma il prossimo 9 maggio, il MEF che ha in mano il 30,2% del capitale della società ha proposto come presidente Stefano Pontecorvo e come amministratore delegato l’ex ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, che nel 2019 era stato già nominato capo dell’Innovazione. Questi dovrebbero andare a sostituire rispettivamente Luciano Carta e Alessandro Profumo e guidare il gruppo della difesa per i prossimi tre anni.

In questo contesto a sostenere il sentiment sul titolo anche il Memorandum of Understanding che nelle ultime ore è stato siglato con Cisco. L’obiettivo di questo accordo è quello di rafforzare, anche mediante gruppi di lavoro, i reciproci rapporti commerciali e avviare una strutturata collaborazione non solo negli ambiti industriali civili ma anche in quelli della difesa. L’accordo prevede tra l’altro lo sviluppo di potenziali soluzioni integrate ma anche la possibilità di offerte commerciali congiunte, tramite un processo di analisi su prodotti e soluzioni rivolte sia al mercato domestico che a quello internazionale, in modo di poter ampliare sia le opportunità di business che il gruppo di potenziali clienti delle due società.

 

Azioni Leonardo: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l’analisi tecnica per le prossime sedute. Con volumi che a metà seduta sono già pari alla media giornaliera mensile, quella odierna è al momento una giornata in deciso territorio positivo per il titolo Leonardo, con i prezzi che si portano oltre le forti resistenze poste in area 11,40-11,45 euro. Dal punto di vista operativo una conferma oltre tali livelli andrebbe a rafforzare la struttura grafica di fondo,  con possibili ulteriori apprezzamenti verso i top del 2019 situati sugli 11,80-11,90 euro. Nel caso in cui anche quest’ultime aree resistenziali dovessero essere lasciate alle spalle, si avrebbero nuovi allunghi in direzione dei 12,10 euro oltre i quali aumenterebbero le possibilità di andare a chiudere quel gap ribassista lasciato aperto il 10 novembre 2017 nei pressi dei 13,75 euro. In questo contesto eventuali prese di beneficio in direzione dei 10,60 euro, dove peraltro transita l’indicatore giornaliero del Supertrend, verrebbero lette come possibili occasioni di acquisto.

Al contrario una discesa dei corsi sotto i 10,60 euro, aprirebbe le porte per una fase caratterizzata da prese di beneficio che avrebbe un primo obiettivo situato sulla soglia dei 10 euro. L’eventuale violazione ribassista di questi sostegni farebbe proseguire le vendite in direzione dei 9,60-9,50 euro, dove transita la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso novembre. Nel caso in cui si realizzasse questa view, fondamentale sarebbe non perdere tali supporti per evitare un test sulla soglia dei 9 euro e a seguire una prosecuzione della discesa in direzione della media mobile a 50 giorni posta nei pressi degli 8,75 euro. Il livello appena citato rappresenterà l’ultimo baluardo per evitare una continuazione delle correzione fin verso gli ex top di novembre 2022 sugli 8,35 euro.

AUTORE

Pietro Origlia

Pietro Origlia

Pietro Origlia, trader indipendente, ha iniziato ad interessarsi dei mercati finanziari all'inizio del 2000, facendone poi una professione tra il 2005-2006. Specializzato nel trading multiday (azioni, valute e materie prime) opera essenzialmente sul mercato italiano. Ha partecipato a vari eventi e manifestazioni in qualità di relatore. Dal 2017 è anche Giornalista Pubblicista. Da gennaio 2022 è entrato a far parte della redazione di Borsa&Finanza.

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