Azioni TIM: la fase di indecisione proseguirà dopo i conti? - Borsa&Finanza

Azioni TIM: la fase di indecisione proseguirà dopo i conti?

Il logo di TIM all'ingresso di una sede di Telecom Italia e sullo sfondo una torre di trasmissione

Conti e rete. Non è la cronaca di un gol del centrocampista Bruno Conti, campione del mondo con l’Italia nel 1982. Sono i due fattori a cui il mercato guarda per capire se Telecom Italia (TIM) riuscirà finalmente a uscire – e in che condizioni – dall’impasse che la sta lentamente affondando. A giudicare dalla reazione delle azioni TIM sul FTSE Mib, -3,92% nel giorno dei conti, la risalita appare ancora lontana. Anche se ci sono dei segnali di miglioramento, come l’accelerazione del “domestic”, ossia dei risultati nel mercato principale, quello italiano.

 

I conti di Telecom Italia

Il recupero dei ricavi e del margine operativo lordo di TIM nei primi sei mesi dell’anno è una notizia da accogliere positivamente. Soprattutto perché sostenuto da un miglioramento delle operazioni sul mercato italiano mentre continua ad andare bene quello brasiliano. L’amministratore delegato Pietro Labriola ha sottolineato che “i driver positivi e le azioni intraprese si sono sviluppati come previsto e sosterranno le tendenze dei ricavi nazionali e dell’ebitda anche nel terzo e quarto trimestre”. Tuttavia non si apprezzano miglioramenti sull’indebitamento, uno dei talloni d’Achille di TIM mentre le perdite sono aumentate. Ecco un riassunto dei risultati del primo semestre:

 

  • Ricavi a 7,85 miliardi di euro, +3,8% rispetto al primo semestre 2022;
  • Ebitda a 2,67 miliardi di euro, +0,5% rispetto al primo semestre 2022;
  • Perdita netta a 813 milioni di euro contro 483 milioni nel primo semestre 2022;
  • Indebitamento finanziario netto a 26,16 miliardi di euro da 25,36 miliardi di inizio anno.

 

Il continuo aumento del debito è un peso per Telecom Italia. A questo fattore e alle incertezze ancora presenti sul tema della cessione di NetCo è da attribuire la reazione negativa del mercato sulle azioni TIM. Sul tema del debito si sono espressi gli analisti di Banca Akros, Intesa Sanpaolo ed S&P’s,, secondo i quali i passi avanti visibili nei conti non sono sufficienti a risolvere il problema.

 

Il puzzle della rete

Nei giorni precedenti la diffusione dei conti di Telecom Italia sui mercati si è diffusa una ridda di voci sul destino della rete, attualmente oggetto insieme a Sparkle di un’offerta non vincolante di KKR del valore stimato di circa 23 miliardi di euro.

Si è parlato di un ingresso diretto del Ministero delle Finanze in affiancamento a CDP (che detiene il 9,81% del capitale) e al fondo F2i (a sua volta partecipato al 12% da CDP). Si è parlato di una rinuncia di KKR a Sparkle, la società di gestione dei cavi sottomarini che dovrebbe in tal caso finire sotto controllo statale. Si è parlato di rete unica dopo che l’amministratore delegato di CDP Dario Scannapieco si è espresso in favore di una soluzione che vada in questa direzione. Non si è parlato invece di Vivendi, finora unico punto fermo con il suo rifiuto della prima offerta di KKR (0,505 euro per azione TIM) secondo cui la rete vale 30 miliardi di euro.

In ogni caso, i tempi per la soluzione del puzzle saranno lunghi, 9-12 mesi dall’arrivo dell’offerta vincolante di KKR (scadenza prevista per il 30 settembre 2023, secondo l’ad Labriola che ha rassicurato, durante la presentazione dei conti, sulla sostenibilità di ServCo, ciò che rimarrebbe dopo la cessione di NetCo. La cessione della rete è vitale per non diventare preda nel consolidamento del settore secondo il numero uno di TIM: “Se non vendiamo la rete, sarà difficile essere attivi e saremo semplicemente passivi” ha dichiarato l’ad in un’intervista al Sole 24 Ore.

 

L’analisi tecnica e le strategie operative sulle azioni TIM

Il quadro tecnico di TIM riflette tutta l’incertezza che c’è sul futuro della società telefonica, peraltro espresso anche sai giudizi degli analisti. Il consensus di Bloomberg vede infatti una prevalenza di posizioni “hold” con target price a 0,32 euro.

 

  • Giudizi buy: 38,1%
  • Giudizi hold: 52,4%
  • Giudizi sell: 9,5%

 

L’azione TIM si muove in un canale laterale dalla fine dell’aprile scorso, con resistenze in area 0,27/0,2720 e supporti a 0,2450/0,2440, questi ultimi coadiuvati dal transito della media mobile a 55 settimane a 0,2447 euro.

La reazione negativa ai conti del gruppo ha fermato il movimento di recupero dell’azione in direzione della parte alta del range, provocando anche la rottura al ribasso delle medie mobili e 55 e 200 giorni in area 0,2580/0,2590. Il titolo potrebbe quindi arrivare a testare la parte bassa del canale laterale, la cui caduta provocherebbe una accelerazione al ribasso verso 0,22 euro. In assenza di notizie negative, tuttavia, è improbabile che questa rottura avvenga, così come è improbabile che in assenza di notizie positive il canale venga rotto al rialzo.

Il grafico a candele rosse e verdi dell'azione TIM mostra la lateralizzazione in corso da fine aprile
L’andamento dell’azione TIM in Borsa – Fonte: IG

Azioni TIM: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG

Per quanto riguarda l’operatività, si potrebbero valutare strategie short a partire da 0,2510 euro con target a 0,2450 e stop loss a 0,2580. Per questo tipo di operatività può essere utilizzato un Certificato Turbo24 di IG con facoltà short su TIM che abbia il livello di Knock-Out (KO) inferiore alla zona scelta per lo stop loss indicato.
Nel dettaglio, il Certificato Turbo24 Long con ISIN DE000A23XTL6 propone un livello di KO a 0,3307 euro e leva 4. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo di controllare il moltiplicatore, sotto la voce info. L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché ciò accada le quotazioni di TIM dovranno raggiungere il livello di KO del Certificato.

 

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