Il balzo dell’inflazione, che a maggio l’Istat ha quantificato in un +6,8% rispetto al mese precedente, sta creando molti problemi al bilancio delle famiglie. Anche perché, se si scende nel particolare delle singole componenti del paniere Istat, a essere saliti in maggior misura sono i prezzi che più impattano sulle spese famigliari: beni energetici +42,6%; alimentari +7,1%; trasporti +6%. In uno scenario così bisogna fare, come si suol dire, “di necessità virtù” e soprattutto bisogna imparare a gestire bene le proprie risorse, come insegna a fare KRUK, player finanziario europeo nella gestione del credito che offre consulenza per il rientro da posizioni debitorie, con una serie di semplici consigli.
Famiglie italiane in difficoltà già prima del Covid
“In un periodo come questo, tra inflazione in crescita, aumento dei tassi di interesse e rischio recessione, saper gestire al meglio le proprie finanze senza farsi prendere dal panico è assolutamente fondamentale”, afferma Luca Pagani, regional manager di KRUK, che cita un recente rapporto dell’Unione nazionale delle imprese del credito (Unirec) per dimostrare le difficoltà che incontrano le famiglie italiane:
“Già prima del Covid più di un italiano su tre non aveva risorse finanziarie per coprire le spese per più di due mesi senza entrate, mantenendo lo stesso stile di vita”. L’inflazione galoppante non ha fatto che peggiorare le cose. Prosegue Pagani: “Ritengo che il caro-bollette, e piú in generale il caro-materie prime di quest’anno, ci abbia dato un prepotente assaggio di come qualunque spesa non preventivata semplicemente perché dovuta a fluttuazioni del mercato, possa causare il default di un nucleo famigliare. Il danno, in questi casi, rischia di trasformarsi da evento negativo estemporaneo e improvviso a problema di lungo periodo, in cui il nucleo famigliare potrebbe ritrovarsi a far fronte al pagamento di un ulteriore debito contratto per far fronte all’emergenza”.
“Purtroppo da sempre nel nostro Paese si rileva uno scarso livello di cultura ed educazione finanziaria – riprende Pagani -. Le motivazioni di questo aspetto risiedono nelle radici del nostro sistema educativo e culturale: la finanza personale, infatti, dovrebbe essere un tema trattato a partire dalla scuola primaria, magari inizialmente proprio come se fosse un gioco (un gioco molto educativo). Ció che accade é esattamente l’opposto: le tematiche legate alla gestione del patrimonio – per non parlare quelle legate agli investimenti – sono considerate un argomento “da grandi”, con conseguente esclusione di questi importanti temi da qualsiasi materia, in qualunque scuola del nostro paese. Non é raro infatti che ci si ritrovi a percepire il primo stipendio e a non avere contezza neppure di nozioni “base”, come potrebbe essere quella di conto corrente, conto deposito, o ancora la differenza tra una carta di debito e una di credito, e cosí via”.
Bilancio di famiglia, 5 consigli d’oro
Eppure basterebbe davvero molto poco per arrivare al fine del mese senza avere l’acqua alla gola. Spiega Pagani: “Quando si parla di finanza personale, il primo punto è quello di pensare a come creare una “riserva” di capitale adatta alle proprie esigenze, che da un lato ci metta al riparo da spese impreviste e dall’altro ci permetta di gestire in maniera intelligente e proattiva i nostri soldi. Dunque, è necessario pensare a una strategia che soddisfi due obiettivi: destinare una somma periodica alla creazione di un fondo di emergenza e un’altra somma periodica a un piano di investimenti, che permetta di proteggersi dalla perdita di potere d’acquisto causata dall’inflazione. Lasciare fermo il denaro sul conto corrente, o ‘sotto il materasso’, in particolare in questo periodo di rialzo inflattivo, equivale infatti a perdere potere d’acquisto sul lungo periodo”.
Ecco i cinque passi da compiere per raggiungere l’obiettivo:
- Definire gli obiettivi personali e le priorità. Chiedersi dove ci si vede tra cinque o dieci anni e quali sono gli obiettivi di risparmio: acquisto di una casa, creazione di un fondo per i figli, ottenere un rendimento da un capitale. In tal modo si mettono le basi per un piano di medio-lungo termine.
- Definire un budget. Sarà necessario appuntarsi le spese e stabilire quali voci possano essere tagliate o ridotte. Dopo qualche mese di tentativi si riuscirà a stabilire a quanto ammonta il proprio risparmio mensile da destinare in parte al fondo di emergenza e in parte al piano di investimenti.
- Prevedere una buona copertura assicurativa. In tal modo le spese non preventivate verranno coperte dall’assicurazione e non impatteranno negativamente sul budget definito.
- Scegliere prodotti e soluzioni di investimento adatte. Oggi ci sono numerose scelte a disposizione dei risparmiatori. Il consiglio base è di diversificare il più possibile e poi di rivolgersi a un consulente finanziario. Questo vale ancora di più in periodi di incertezza come quello attuale. Avere una prospettiva di lungo periodo aiuta a capire che una perdita su un investimento non si concretizza fino a quando quest’ultimo non viene smobilizzato.
- Gestire l’emotività. Soprattutto nello scenario attuale è facile farsi prendere dal panico. Bisogna proseguire a investire somme periodiche, anche molto contenute, con la prospettiva di medio-lungo periodo, per esempio attraverso un piano di accumulo (Pac), una strategia che permette di mediare il prezzo di acquisto degli asset riducendo i rischi derivati dalla volatilità”.
Una risposta
Articolo interessante e molto utile, grazie Alessandro