Borse europee incerte, Volkswagen affonda l'automotive

BORSE EUROPEE INCERTE, VOLKSWAGEN AFFONDA L’AUTOMOTIVE

borse europee

Usa-Cina, torna l’incertezza. Borse europee sotto lo zero, Piazza Affari maglia nera

 

Un’apertura mista e una chiusura sotto la parità. Le borse europee avviano la settimana all’insegna dell’incertezza, quella che di fatto caratterizza i colloqui tra Usa e Cina alla ricerca di un accordo che un giorno sembra fatto e un altro no. Un’incertezza che ha trascinato giù anche Madrid, su cui gli operatori hanno acquistato per buona parte della seduta sulla scia della notizia che la borsa spagnola è stata messa in vendita e di potenziali acquirenti già pronti a rilevarla. Le ultime notizie riportano il ritorno del pessimismo su una possibile intesa. La telefonata che avrebbe dovuto tenersi nel weekend tra le due parti infatti ha prodotto solo l’ennesima fumata nera. Da una parte il vicepremier cinese Liu, dall’altra il segretario al Tesoro americano Mnuchin e il rappresentante commerciale statunitense Lighthizer: la riluttanza di Donald Trump a ridurre le tariffe esistenti, uno dei punti fermi del Dragone per il via libera all’accordo, sembra essere al momento l’ostacolo principale. A pesare sui listini azionari anche il comparto auto dopo il profit warning di Volkswagen (-4,9%), che ha ridotto le stime sugli utili e sulle vendite. Trump che oggi esulta, su Twitter, a seguito di un colloquio avuto con il presidente della Fed Jay Powell, fino a oggi il suo “nemico numero uno” sulla netta differenza di vedute sul taglio dei tassi d’interesse.

Tornando alle borse europee: “Il recente rally delle azioni si è basato sulla speculazione che un accordo sarebbe arrivato relativamente rapidamente a novembre. Tuttavia, le discussioni sono progredite più lentamente del previsto e gli operatori potrebbero rivedere la loro esposizione in borsa se temono che un’interruzione del commercio diventi un rischio reale se non verrà raggiunto un accordo prima della prossima tornata di dazi il 15 dicembre” è il commento di Pierre Veyret, Analista tecnico, ActivTrades. 

EQUITY

Dax 13.207 (-0,26%)
Nessuna recessione in arrivo nonostante l’economia debole che si protrarrà fino all’ultimo trimestre dell’anno. Nessun peggioramento. Queste le previsioni della Bundesbank, anticipate anche in qualche modo dal Fondo Monetario Internazionale attraverso un dato statistico analizzato da Dws.  Francoforte in lateralità di breve periodo sui massimi da gennaio 2018, resistenza a 13.308 e  supporti a 13.242.


Grafico Dax by TradingView

 

Ftse Mib 23.463 (-0,53%)
Maglia nera tra le borse europee e unica piazza a superare il mezzo punto percentuale di perdite. A 23.350 raggiunti i minimi degli ultimi 12 giorni. Le questioni dell’Ilva, di Venezia e in generale del maltempo che sta evidenziando tutti i limiti strutturali della (scarsa) sicurezza nel paese , della manovra economica e anche di Alitalia trasmettono debolezza e incertezza sull’Italia. Sulla Legge di Bilancio sono arrivati gli emendamenti: occhio a Italia Viva che chiede di abolire quota 100, mentre il Pd chiede correzioni su plastic tax, sugar tax e auto aziendali.

Cac 40 5.929 (-0,16%)
Ennesimo impulso ribassista sui livelli dei massimi storici dal 2007 in continuo aggiornamento. Sessione debole ma sostanzialmente nei valori della vigilia e delle ultime sedute.

Ibex 9.258 (-0,04%)
Madrid ha guadagnato terreno in scia alla notizie della borsa spagnola in vendita, con due acquirenti pronti a rilevarla in tempi brevi. Poi ha dovuto cedere terreno, come il resto delle borse europee, a causa dell’incertezza della trattativa tra Usa e Cina, chiudendo appena sotto la parità.

VALUTE

Dollaro in lieve calo nel proprio indice di riferimento, -0,2% nel Dollar Index al terzo ribasso consecutivo. Da valutare l’esito dell’incontro tra Donald Trump, che vuole un dollaro più  competitivo, e Jay Powell, leader della Fed, che finora ha sempre rifiutato ogni taglio pesante sui tassi d’interesse, mantenendo forte il biglietto verde. L’euro recupera lo 0,3% sul dollaro ma entrambe le valute arretrano nei confronti della sterlina, nel giorno in cui è stata ufficializzata la tassa sulla sanità per gli europei: una misura che riguarda i nuovi arrivi in Gran Bretagna post uscita. Chi già vive nel Regno Unito continuerà a usufruire delle cure mediche in maniera gratuita.

Euro Dollaro 1,1079 (+0,28%). Euro Sterlina 0,8546 (-0,21%). Euro Franco Svizzero 1,094 (-0,06%)


Grafico Euro Dollaro by TradingView

 

MATERIE PRIME

Nelle ultime settimane il prezzo del petrolio è stato supportato da una generale propensione al rischio dei mercati, che ha visto il greggio recuperare dal minimo di 51,5 dollari al barile raggiunto all’inizio di ottobre sino a quasi $ 58: “Gli investitori faranno ora attenzione ai prossimi incontri Opec, che si terranno il 5 e 6 dicembre a Vienna. I mercati cercheranno di capire se Opec + sarà in grado di contenere l’offerta mentre la domanda è in declino lento ma costante. Il Wti ha superato il livello di resistenza di $ 57,7, mentre i prossimi livelli chiave sono di $ 59,40 e $ 61, con una tendenza ancora favorevole al petrolio” è l’analisi di Carlo Alberto De Casa, Capo Analista, ActivTrades. Al giro di boa della seduta di Wall Street, il Wti si attesta a 56,7 dollari al barile, in ribasso dell’1,4%. L’oro ha iniziato la settimana scendendo sino ai 1.460 dollari l’oncia, poiché l’appetito degli investitori rimane concentrato su attività più rischiose. “Lo scenario ora sta diventando più complicato per il lingotto, poiché una nuova caduta sotto i 1.445 rafforzerebbe la posizione degli orsi, facendo spazio per ulteriori cali. Solo una solida ripresa sino ai 1.470 dollari l’oncia potrebbe fermare l’attuale debolezza del lingotto” ha commentato ancora De Casa. Il metallo prezioso alle 18.30 è scambiato a 1,471 dollari l’oncia, in rialzo dello 0,3%. Per quanto riguarda il rame, il prezzo rimane in area 2,61 dollari per libbra in linea alle precedenti sedute. +


Grafico Petrolio Wti by TradingView

 

TASSI D’INTERESSE

Giù sia il bund tedesco che il btp decennale italiano. Propensione al rischio meno forte della settimana scorsa e il decennale tedesco si mantiene sui valori della vigilia, il cui andamento era stato incerto, a -0,34%. Btp a -1,2% ai minimi dall’11 novembre. Lo spread si riporta a quota 155 punti base dai 168 di venerdì.


Grafico Bund by TradingView

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Redazione

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