Brutte notizie sul fronte del cambiamento climatico. L’obiettivo del contenimento del rialzo delle temperature globali entro i 2 gradi Celsius rispetto all’epoca preindustriale sarebbe già fallito secondo ExxonMobil. Nell’Energy Outlook del gigante della produzione petrolifera vengono stimate emissioni di 25 miliardi di tonnellate di metri cubi di CO2 nel 2050, più del doppio di quanto necessario (11 miliardi) per contenere il rialzo delle temperature secondo il Panel intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Ipcc). Una notizia negativa al termine di un’estate torrida in molte nazioni dell’emisfero boreale.
L’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico
L’obiettivo dei 2 gradi centigradi è già un target “di riserva” rispetto a quello che avrebbe dovuto essere la meta da raggiungere, stabilita dai paesi aderenti all’Accordo di Parigi sul clima siglato nel 2015. Gli sforzi delle nazioni avrebbero dovuto essere volti a limitare il rialzo delle temperature a 1,5 gradi.
Tuttavia, secondo l’analisi di ExxonMobil, sebbene la transizione energetica sia in corso non sta avvenendo alla velocità che sarebbe necessaria. Secondo le previsioni del gruppo petrolifero USA nel 2050 più della metà del fabbisogno energetico globale verrà soddisfatto da fonti fossili come petrolio e gas naturale.

Le major petrolifere frenano sul clima
Quanto affermato da ExxonMobil nel suo Energy Outlook appare come una resa di fronte al cambiamento climatico. O, alternativamente, una giustificazione della frenata di alcune delle maggiori compagnie petrolifere sui temi ambientali.
Nel giugno scorso ExxonMobil e Chevron sono finite al centro delle polemiche ambientaliste.
Nel caso di ExxonMobil l’assemblea degli azionisti ha respinto oltre dodici proposte volte a ridurre i rischi per il clima e ad allinearsi con quanto stanno facendo le maggiori società del settore oil in Europa.
L’amministratore delegato Darren Woods si è giustificato affermando che ExxonMobil sta lavorando per essere un leader della transizione energetica investendo 27 miliardi di dollari fino al 2027 in tecnologie a basse emissioni di carbonio e per la cattura delle emissioni.