Campari Group
ha annunciato ieri il perfezionamento dell’acquisizione del 70% di Wilderness Trail Distillery secondo i termini dell’accordo già comunicato al mercato lo scorso 31 ottobre. Il corrispettivo pagato è stato pari a 424,7 milioni di dollari per la quota iniziale del 70% del capitale, inclusivo degli aggiustamenti di prezzo attribuibili a cassa e a capitale circolante netto. Il corrispondente Enterprise Value per il 100% del capitale è pari a 600 milioni di dollari, in assenza di cassa o debito finanziario. Come già previsto, Campari Group acquisirà il restante 30% del capitale attraverso un’opzione call/put esercitabile nel 2031.
Contemporaneamente, facendo leva sul suo eccellente profilo finanziario e di business, il gruppo ha deciso di massimizzare la raccolta dei fondi a condizioni favorevoli per il finanziamento dell’acquisizione, ottimizzando così la disponibilità di cassa per investimenti nel business statunitense esistente come attualmente pianificato. In particolare, il 30 novembre è stato sottoscritto un prestito bancario per un importo complessivo di 420 milioni di dollari, con tasso variabile, un piano di ammortamento e scadenza finale al 6 dicembre 2027. Il finanziamento è stato concesso a Campari America LLC, la società statunitense interamente controllata da Davide Campari-Milano N.V., da un gruppo di primarie istituzioni finanziarie composto da Bank of America, BNP Paribas (filiale italiana), Crédit Agricole Corporate and Investment Bank (filiale di Milano) e Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. Nell’operazione di finanziamento Allen & Overy ha agito in qualità di advisor legali per Campari Group, mentre Clifford Chance è stata advisor legale per i mandated lead arranger e lender.
Azioni Campari: quotazioni in discesa con presenza di massimi decrescenti
Quotato a Piazza Affari all’interno del paniere italiano FTSE Mib, il titolo Campari Group sembra essere impostato al ribasso nel breve termine, anche grazie alla performance negativa registrata nella seduta di ieri (-0,10%). Dopo un’apertura in Gap down (subito ricoperto nell’intraday), infatti, le quotazioni hanno dapprima intrapreso un andamento fortemente rialzista che le ha portate a realizzare un massimo sul livello 10,110, per poi invertire drasticamente la rotta fino a raggiungere un minimo a quota 9,978, andando a chiudere sul finale a 10,030 euro.
Il livello da monitorare con grande attenzione è quello situato sulla soglia psicologica dei 10 euro. E’ stato lavorato anche ieri, oltre alle giornate del 30 novembre e 1 dicembre. Se dovesse essere violato con una chiusura daily inferiore, il titolo potrebbe essere soggetto ad una pericolosa ondata di vendite. Dal punto di vista fondamentale non se lo merita ma il grafico parla altrettanto chiaramente, soprattutto per colpa della presenza di una serie di massimi decrescenti (24 novembre e 2 dicembre) che permettono di tracciare un evidente trendline ribassista, mostrando la momentanea debolezza dei corsi.
Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è consigliabile al superamento del livello 10,250 con target nell’intorno dei 10,885 euro, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 10 con obiettivo molto vicino al livello 9,595. L’impostazione algoritmica, infatti, vede i prezzi stazionare al di sotto dell’indicatore Parabolic Sar mentre sia l’indicatore Supertrend che la media mobile a 25 sono rialzisti da metà novembre. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’indicatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 56.
L’andamento di breve termine del titolo CAMPARI GROUP