Pianificazione finanziaria, fiscale, previdenziale, patrimoniale, sono i pilastri che spesso mancano nel mondo del calcio. Quando si è giovani giocatori, nel pieno della crescita, i soldi iniziano a girare vorticosamente e si pensa che possano non finire mai. L’oggi è fatto di spese esagerate, il domani chissà, potrebbe essere difficile mantenere uno stile di vita se non identico, perlomeno adeguato. Sono state queste osservazioni a spingere Davide Boero, Pietro Cesareo e Andrea Manciani, tre consulenti di Azimut Capital Management, a proporre un servizio di consulenza finanziaria dedicato agli sportivi e in particolare focalizzato sul mondo del calcio.

“Nei primi mesi dell’anno ci siamo confrontati e abbiamo capito che esiste la necessità di offrire un servizio di consulenza finanziaria che permetta a questi sportivi di comprendere le logiche dell’investimento e della costruzione di una posizione patrimoniale solida anche per il futuro” ha spiegato Cesareo a Borsa&Finanza. “In passato ho avuto esperienze lavorative nel mondo del calcio – ha proseguito –. Dopo aver seguito un master in Pianificazione e organizzazione dei mezzi sportivi tra Parma e San Marino ho collaborato con la Figc, con la Lega Calcio e con un procuratore sportivo e mi sono reso conto di quanto il tema della pianificazione patrimoniale venga trascurato”.
Una consapevolezza che Davide Boero e Andrea Manciani hanno sviluppato venendo a contatto con alcune figure del mondo del pallone che poi hanno deciso di iniziare un percorso di pianificazione patrimoniale. “Mi sono subito reso conto – ha commentato Manciani – che la loro capacità di spesa arriva a superare ciò che guadagnano, senza alcuna riflessione sul mettere da parte per il dopo-carriera. Anche affrontare il tema può essere difficile all’inizio. C’è diffidenza, dovuta anche al fatto che spesso i giocatori di calcio sono circondati da persone interessate solo al loro denaro e al profitto immediato piuttosto che alla costruzione di una gestione patrimoniale che duri nel tempo. C’è da dire che una volta superato questo scoglio, quando iniziano a comprendere come funziona e in quali iniziative vengono investiti i loro soldi, il grado di fiducia e partecipazione aumenta”.
Consulenza con il massimo livello di personalizzazione

Il servizio di consulenza finanziaria che viene proposto da Davide Boero, Pietro Cesareo e Andrea Manciani parte dall’individuazione delle problematiche principali che possono affliggere il patrimonio posseduto dai giocatori di calcio e dall’analisi dei guadagni che verranno ottenuti durante la carriera per pianificare una gestione patrimoniale personalizzata sulle singole esigenze. “Quando abbiamo la persona davanti – spiega Cesareo – cerchiamo di capire quali siano le sue problematiche o le sue preferenze. Può darsi che a uno interessi l’aspetto fiscale, a un altro l’aspetto assicurativo, a un altro ancora la pianificazione di una pensione adeguata. O tutte e tre le cose insieme. Su questa ricostruzione dettagliata viene costruito il portafoglio di attività più adatto, ricorrendo all’ampia gamma di prodotti che Azimut è in grado di mettere a disposizione”. Le soluzioni di investimento possibili sono numerose e vengono costruite sulle esigenze e le disponibilità finanziarie di ogni cliente.
Per quanto riguarda l’investimento del capitale normalmente i calciatori presentano due caratteristiche: un orizzonte temporale di accumulo di dieci anni circa e la necessità di ottenere la massima rivalutazione possibile del patrimonio in vista del fine carriera. Per questo motivo è necessario avvalersi di strumenti adatti, come ha spiegato a Borsa&Finanza Davide Boero: “Per quanto riguarda la gestione del capitale, una parte del portafoglio viene allocata in prodotti alternativi, come per esempio fondi di private equity, private debt e club deal, che hanno una durata compresa tra i 7 e i 10 anni con rendimenti mediamente più elevati rispetto alle attività quotate. Per la restante parte normalmente quello che consigliamo di fare è un bilanciamento tra parte azionaria e obbligazionaria con una diversificazione per aree geografiche, settoriali e per stili di gestione.

Relativamente all’accumulo che si otterrà nel corso della carriera il suggerimento è quello di individuare quella parte di reddito che non è necessaria per le spese correnti e la gestione di eventuali imprevisti per investirla progressivamente sui mercati quotati. In aggiunta è utile anche destinare una parte degli introiti a un fondo pensione per usufruire dei vantaggi fiscali e costruirsi un’ integrazione del reddito per il post-carriera”.
È solo un esempio delle tante soluzioni che si possono studiare a seconda delle caratteristiche del singolo. Altre soluzioni potrebbero essere la sottoscrizione di polizze assicurative all’interno delle quali inserire delle gestioni patrimoniali, in maniera da ottimizzare anche l’aspetto fiscale. “La vasta scelta di soluzioni offerte da Azimut, unita alla consulenza costruita sulle esigenze del calciatore professionista, permettono di ottimizzare la fase attiva della carriera al fine di non essere presi in contropiede al termine della stessa” è la conclusione di Boero.
Meglio pensarci subito
Prima si inizia, meglio è, ma questo vale non solo per i giocatori di calcio. In quest’ultimo caso, tuttavia, può essere più complesso spiegare la necessità di pensare al futuro. Cesareo non si nasconde: “Bisogna parlare anche di ciò che un giovane non vuole sentire, fagli capire che cosa potrebbe andare storto e quindi come tutelarsi per costruire un futuro più tranquillo, per sé e la propria famiglia. È vero che quando si è concentrati sulla carriera non ci si ferma a pensare. Noi dobbiamo essere il diavoletto sulla spalla”. “Dobbiamo anche far capire loro – è la conclusione di Manciani – l’opportunità che hanno partendo da una posizione privilegiata a livello finanziario. Hanno la possibilità di fare una serie di investimenti che normalmente le persone fanno fatica a fare”.