I settori più colpiti dal panico coronavirus. I rischi dell’economia cinese. Le promesse del presidente Xi Jinping e gli asset rifugio: oro ma non solo
Sono i settori più esposti in Estremo Oriente i più colpiti dall’incertezza e dai timori del coronavirus. Tecnologico, lusso, viaggi e compagnie aeree: nell’ultima settimana, sono questi i comparti che hanno registrato le performance peggiori. E poi le materie prime, soia ma soprattutto il petrolio, di cui la Cina è uno dei più grandi importatori. Nella seduta odierna, il greggio ha raggiunto il minimo da gennaio 2019, a 50,4, per un crollo superiore ai 2 punti percentuali per quanto riguarda il Wti. Anche per questo motivo l’Opec sta riconsiderando le sue quote.

Grafico Wti by TradingView
Coronavirus: Cina verso la revisione della propria crescita
Tracciare un bilancio è evidentemente ancora presto, sia sul piano sanitario che su quello economico. Ma al di là del crollo del petrolio, c’è chi ipotizza anche scenari recessivi e le banche centrali, a partire dalla Fed, hanno indicato il coronavirus come uno dei fattori di rischio globali. Non a caso, proprio Pechino, la cui borsa ha registrato un crollo di quasi 8 punti stanotte, starebbe pensando a una revisione delle stime di crescita, con eventuali misure di sostegno dell’economia, fissando il target del Pil al 6% nel 2020 dopo il +6,1% del 2019. In questa direzione si è già mossa inoltre la banca centrale, fornendo nuova liquidità alle borse per frenare la caduta al ribasso. Anche in virtù del fatto che, secondo gli esperti, l’impatto potrebbe essere molto più severo di quanto avvenuto nel 2003 con la Sars.
Ai tempi della Sars furono penalizzati solo i consumi
Il motivo? Il paese è paralizzato dalle misure adottate dal governo cinese, a partire dall’estensione delle vacanze per il capodanno (le 14 province coinvolte producono il 69% del Pil nazionale). In buona sostanza, non sono soltanto i consumi a soffrire, ma anche la produzione, ed ecco spiegato il calo temuto del Pil, per non parlare dei dati ufficiali dei Pmi manifatturiero a febbraio che potrebbero subire una caduta verticale dopo il lieve calo del Caixin a 51,1 a gennaio mancando le aspettative del mercato (51,3) e peggiorando il 51,5 di dicembre. Ecco spiegata la sempre più probabile combinazione di misure di stimolo monetario per reggere al contraccolpo.
Xi: rafforzeremo prevenzione e controllo
“La Cina fermerà la diffusione dell’epidemia di coronavirus -ha assicurato il presidente cinese Xi Jinping, che ha promesso di rafforzare anche le misure di prevenzione e controllo. E’ quanto riportato dai media locali a fronte della riunione del Comitato permanente del Politburo, riunitosi per discutere dell’emergenza e per studiare i prossimi passi con “Wuhan e la sua provincia come priorità”.
Non tutto precipita. Gli asset rifugio
Ovviamente, in tale contesto ci sono asset e settori che stanno beneficiando del virus cinese. L’oro è favorito dall’incertezza dei mercati anche se nella seduta odierna ha perso qualcosa, pur rimanendo ancorato ai 1.580 dollari l’oncia e aggiornando i massimi dall’8 gennaio scorso a 1.593 dollari l’oncia, ma anche il comparto delle società attive nel settore dei vaccini, al momento, è tra i più richiesti e acquistati.

Grafico Oro by TradingView