Credit Suisse: clienti in fuga da banca, quali impatti per le azioni?
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Credit Suisse: clienti in fuga da banca, quali impatti per le azioni?

Credit Suisse: clienti in fuga dalla banca. Quali gli impatti sul titolo?

Continuano ad essere settimane difficili alla Borsa di Zurigo per il Credit Suisse che, dopo le stime negative sul quarto trimestre e l’ok ad un aumento di capitale da 4,2 miliardi di dollari, si trova ora a fare in conti con un importante fuga dei suoi clienti. Nello specifico tra la fine di settembre dell’anno in corso e la prima decade del mese di novembre, è arrivata la conferma che dalla seconda banca elvetica c’è stato un deflusso di quasi 84 miliardi di franchi svizzeri, pari al 6% del capitale, di cui 67 miliardi hanno interessato la divisione wealth-management, quella che gestisce i grandi patrimoni e che rappresenta il vero core business dell’istituto bancario.

Per quanto riguarda l’aumento di capitale, questo arriva dopo una perdita di 5,9 miliardi di franchi nei primi nove mesi dell’anno, a cui bisogna aggiungere gli 1,5 miliardi di franchi che è la perdita stimata nel periodo ottobre-dicembre 2022. Secondo alcuni rumors tra i possibili sottoscrittori delle nuove azioni ci sarebbe con una quota vicina al 10% anche la Banca Nazionale saudita, che diventerebbe in questo modo il primo azionista dell’istituto svizzero. Intanto in attesa dell’avvio del rafforzamento patrimoniale e per cercare di porre rimedio ai vari problemi, la banca guidata da Ulrich Korner ha confermato una serie di misure. Da una parte troviamo la ristrutturazione del business legato all’Investment Bank e dall’altra sarebbero previsti quasi 9 mila esuberi che andranno ad aggiungersi all’esodo di molti dirigenti oramai in atto da diversi mesi.

 

Azioni Credit Suisse: analisi tecnica e strategie operative

Dopo aver perso dai massimi del 2021 oltre il 70% del suo valore, non si arrestano le vendite sul titolo Credit Suisse. In queste ore le azioni stanno tornando a testare i minimi di settembre 2022 posti in area 3,55 franchi. Nel breve periodo fondamentale sarà la tenuta di questi livelli, per evitare una prosecuzione del sell-off in direzione della soglia dei 3 franchi. In questo contesto tutti i rimbalzi che si dovessero mantenere sotto i 4,50 euro verrebbero lette dal mercato come occasioni per aprire nuove posizioni ribassiste.

Al contrario sarà solo con il superamento dei 4,5 franchi che si avrebbe un primo segnale di leggero miglioramento della struttura grafica dell’azione, con possibili rimbalzi che avrebbero un primo target situato sui 4,70 franchi, dove verrebbe chiuso un gap ribassista lasciato aperto il 27 ottobre 2022, e a seguire i 4,85-4,90 euro. Nel caso in cui anche queste aree resistenziali dovessero essere superate, aumenterebbero le possibilità di ulteriori allunghi fin verso i massimi di settembre 2022 posti sui 5,40 franchi.

 

AUTORE

Pietro Origlia

Pietro Origlia

Pietro Origlia, trader indipendente, ha iniziato ad interessarsi dei mercati finanziari all'inizio del 2000, facendone poi una professione tra il 2005-2006. Specializzato nel trading multiday (azioni, valute e materie prime) opera essenzialmente sul mercato italiano. Ha partecipato a vari eventi e manifestazioni in qualità di relatore. Dal 2017 è anche Giornalista Pubblicista. Da gennaio 2022 è entrato a far parte della redazione di Borsa&Finanza.

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