ENI: azioni volano in Borsa con trimestrale forte e aumento buyback - Borsa&Finanza

ENI: azioni volano in Borsa con trimestrale forte e aumento buyback

ENI: forte trimestrale e aumento buyback fanno volare le azioni in Borsa

Prosegue la serie dei risultati trimestrali eccezionali da parte delle compagnie energetiche, con i conti di ENI che mostrano una forte crescita dell’azienda. Il rally dei prezzi di gas e petrolio ha trainato le vendite e i profitti del gigante di Stato italiano. La società guidata da Claudio Descalzi ha potuto realizzare ottime performance con una quotazione media del Brent di 113,7 dollari al barile nel secondo trimestre, corrispondente a un surplus del 65% su base annua, e prezzi del gas a oltre 1.000 euro per mille metri cubi, quasi quattro volte più alti rispetto all’anno scorso.

Questo nonostante la produzione di idrocarburi sia stata leggermente inferiore rispetto allo stesso periodo del 2021 a causa dei blocchi in Libia, Nigeria e Kazakhstan. Commentando i risultati nella conference call, Descalzi ha affermato che i conti positivi sono il “risultato della costante attenzione all’efficienza e al controllo dei costi in un contesto di incertezza e volatilità dei mercati”. Le azioni ENI salgono di oltre il 6% oggi alla Borsa di Milano.

 

ENI: i numeri della trimestrale

Nei tre mesi da aprile a giugno, ENI ha registrato un EBIT adjusted di 5,8 miliardi di euro, in crescita del 13% rispetto al precedente trimestre e in aumento del 180% in confronto allo stesso periodo del 2021. A incidere in maniera determinante è stata la divisione core di E&P, che ha conseguito un EBIT adjusted di 4,87 miliardi, in crescita sequenziale dell’11% e più che raddoppiato rispetto al secondo trimestre dello scorso anno. L’utile netto adjusted è passato dai 929 milioni di euro del secondo trimestre del 2021 a 3,8 miliardi di euro dello stesso periodo del 2022.

Migliora notevolmente la situazione finanziaria del gruppo, con l’indebitamento netto al 30 giugno 2022 che risulta di 7,9 miliardi, ossia 1,1 miliardi in meno rispetto al 31 dicembre 2021; il leverage è stato ridotto a 0,15 rispetto a 0,20 alla fine dell’anno passato. Il flusso di cassa è stato di 10,8 miliardi di euro, il che ha permesso di finanziare investimenti organici per 3,4 miliardi e la politica di distribuzione dei dividendi per l’intero anno.

 

ENI: aumenta il buyback

Descalzi ha annunciato importanti novità per gli azionisti: “i solidi risultati conseguiti e l’aggiornamento delle nostre previsioni sul mercato di riferimento ci consentono di migliorare la remunerazione degli azionisti aumentando il programma 2022 di acquisto di azioni proprie a 2,4 miliardi”. Il Consiglio di Amministrazione di ENI ha approvato un nuovo programma di buyback da realizzarsi entro aprile 2023 e prevede un esborso minimo di 1,1 miliardi di euro, incrementabile fino a un massimo di 2,4 miliardi, in base allo scenario che si andrà a configurare. Dalla fine di maggio 2022, quando è iniziato il programma, fino al 22 luglio, sono state acquistati 29,4 milioni di azioni, con un esborso di 355 milioni di euro.

 

L’IPO Plenitude

A una domanda specifica in conferenza stampa, Descalzi ha annunciato il rinvio della quotazione di Plenitude, azienda italiana focalizzata nella produzione di energie rinnovabili e nella gestione dei punti di ricarica per veicoli elettrici, controllata al 100% dal Cane a sei zampe. “Il programma di espansione della capacità di generazione da fonti rinnovabili prosegue verso l’obiettivo di superare i 2 GW entro la fine dell’anno; date le condizioni di mercato, l’IPO è stata rimandata ma rimane nei nostri piani”, ha affermato.

 

L’indipendenza dalla Russia

Il CEO di ENI ha anche illustrato la strategia di indipendenza della Russia durante l’incontro con i giornalisti. Il manager ha messo in luce i nuovi accordi firmati con Algeria, Egitto e Congo. Inoltre, ha precisato che ulteriori opportunità potrebbero emergere dall’allargamento del portafoglio globale ENI del gas ad altri Paesi, quali Libia, Angola, Mozambico, Indonesia e Italia. Tra l’altro, l’ente di Stato a giugno è entrato nel progetto North Field East LNG del Qatar, che attualmente è il più grande al mondo e permette di espandere la propria presenza in Medio Oriente.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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