Gli ETF tematici continuano a riscuotere il gradimento dell’industria dell’asset management in Europa che nel 2022 hanno lanciato 62 nuovi prodotti, numero mai raggiunto prima. E questo nonostante il ridimensionamento subito dalla categoria in termini di flussi netti a partire dalla seconda metà del 2021. Secondo i dati di Morningstar si è passati da 5,5 miliardi di euro del primo trimestre 2021 a circa 2 miliardi nell’ultimo trimestre dello stesso anno, per concludere con il miliardo e mezzo degli ultimi tre mesi del 2022. Disaffezione? Crisi di maturità? O semplicemente l’effetto di un anno, quello passato, difficile per tutte le asset class? Borsa&Finanza ha rivolto alcune domande a Rahul Bushan, cofondatore di Rize ETF, specializzata in fondi tematici.
Mr Bhushan, gli ETF tematici hanno il fiato corto?
“In realtà questo dipende dal tema di investimento dell’ETF. Gli investitori devono imparare a distinguere tra tematiche che suonano bene ma che sono prive di fondamenta o basate su mode temporanee e trend che costituiscono cambiamenti strutturali a lungo termine della società o dell’ambiente. Prendiamo per esempio il tema del Pet Care, ovvero la cura degli animali domestici. Potrebbe sembrare una moda passeggera ma è il risultato di un aumento del reddito disponibile negli ultimi 30 anni che ha aumentato fortemente la probabilità di possedere un animale domestico e di prendersene cura al meglio”.
Un’accusa che viene rivolta agli ETF tematici è di avere una scarsa diversificazione. Il tema del Pet Care, per esempio, appare un ambito ristretto. Cosa risponde a questa accusa?
“Gli ETF tematici sono progettati per concentrarsi su un tema specifico, il che può limitare il numero di società e settori rappresentati nel fondo. Tuttavia è importante notare che non tutti gli ETF tematici sono creati allo stesso modo e che alcuni possono presentare una diversificazione maggiore o minore rispetto ad altri. Ad esempio, un ETF sulle energie rinnovabili può avere un’esposizione a più settori, come il solare, l’eolico e lo stoccaggio di energia, il che può aumentare la diversificazione. Tuttavia un ETF sulle criptovalute può essere limitato a uno specifico titolo di criptovalute/blockchain, il che può ridurne la diversificazione. Oltre al tema sottostante influiscono sulla diversificazione anche il numero di partecipazioni possedute del fondo e la ponderazione che queste hanno all’interno dello stesso”.
Quali temi ritenete più rilevanti per i prossimi anni?
Rahul Bushan, cofondatore di Rize ETF“Attualmente stiamo riscontrando un grande interesse per il nostro Rize Environmental Impact 100 UCITS ETF. Il fondo ha l’obiettivo di investire nelle 100 aziende più innovative e di impatto nella transizione verde. I recenti sviluppi politici e normativi negli Stati Uniti e in Europa si sono dimostrati dei forti catalizzatori nel dare impulso all’agenda climatica e ambientale nei paesi sviluppati. Negli Stati Uniti, ad esempio, abbiamo assistito all’approvazione della nuova legge sulle infrastrutture, del CHIPS and Science Act e dell’Inflation Reduction Act. In Europa, abbiamo assistito all’avvio di REPowerEU e del Piano industriale Green Deal della Commissione europea, volto a garantire la leadership dell’Ue nel settore delle tecnologie pulite. Questi sviluppi indicano un cambiamento nel modo in cui vengono gestite le economie sviluppate, in quanto i governi si impegnano più attivamente nel plasmare le future industrie (verdi), in particolare quelle ritenute strategicamente importanti. Riteniamo che questo crei opportunità per gli investitori con un focus sull’ambiente e che il caso d’investimento si presti perfettamente al nostro ETF”.
Oltre alle tematiche ambientali ci sono altre tendenze che sono nella loro fase iniziale di crescita?
“A nostro avviso ce ne sono molte, ma nella maggior parte dei casi come società siamo restii a racchiudere questi temi in ETF. Per esempio l’economia dell’idrogeno, l’esplorazione spaziale, il metaverso, l’intelligenza artificiale. Noi abbiamo deciso di concentrarci sui temi ambientali per il prossimo futuro. Prevediamo il lancio di altri ETF tematici sostenibili nel corso del 2023. Cerchiamo, per contro, di evitare tematiche che siano troppo di nicchia”.