Vontobel: “La Fed interverrà ancora a ottobre”. Spdr Etfs: “Dollaro verso nuovi massimi”


Lee Ferridge Antoine Lesné
“Come ampiamente previsto, durante il meeting di settembre, il Fomc ha deciso di tagliare i tassi dello 0,25%”. secondo Lee Ferridge, responsabile Multi-Asset Strategy per le Americhe di State Street Global Markets, l’ipotesi del ribasso del costo del denaro di 25 punti base “era stato già incorporato dal mercato al 100%”. L’ipotesi di una politica monetaria più flessibile in futuro però, è stata respinta, dal momento che, continua l’analista: “I mercati aveva a loro volta incorporato un ulteriore taglio dei tassi per quest’anno e almeno altri tre nei prossimi 12 mesi”. Tutto è ancora possibile, questo è chiaro. Tuttavia, i “dot” del Fomc, il braccio esecutivo della Fed, non sono riusciti a confermare questa posizione accomodante: “La Fed ha lasciato la porta aperta a ulteriori tagli dei tassi, se necessario, ma nulla è stato prestabilito” prosegue Ferridge. D’altronde, i dati interni generalmente più positivi, il risultato più elevato registrato dell’indice dei prezzi al consumo dal 2008 e i modelli che fanno presagire che i tassi dovrebbero restare invariati sono tutti elementi a supporto della posizione della Fed. Quali potrebbero essere le conseguenze più immediate sul mercato e per gli investitori, lo spiega Antoine Lesné, responsabile Strategia e Ricerca di Spdr Etfs per l’area Emea: “Questo potrebbe essere una cattiva notizia per gli asset di rischio, i rendimenti potrebbero aumentare mentre è probabile che il dollaro raggiunga nuovi massimi”.

Grafico Euro / Dollaro by Trading View
“Solo un copia incolla di luglio”
Sandrine Perret, senior Economist di Vontobel Asset Management, si concentra sui tre dissensi all’interno del Fomc per la decisione del taglio del costo del denaro: “Il fatto i due membri che hanno votato per nessun taglio siano George e Rosengren, gli stessi di luglio e che un terzo membro, Bullard, abbia votato per un taglio più alto, 50 pb, riflette un’ampia spaccatura all’interno del Comitato sulla posizione politica appropriata. La dichiarazione del Fomc è stata letteralmente un copia-incolla di luglio. E questo significa pochi cambiamenti, con gli sviluppi globali per le prospettive economiche e la debole inflazione citata come motivo per l’allentamento della politica”. Sulle aspettative per eventuali nuovi interventi sulla politica monetaria, secondo l’analista le proiezioni dei partecipanti suggeriscono una politica invariata fino al 2020, ma un aumento del tasso nel 2021: “Sette membri si aspettano ancora un tasso politico ancora più basso entro la fine dell’anno, cinque se lo aspettano invariato e cinque hanno lasciato la loro proiezione dei tassi al livello dello scorso luglio”.

Sandrine Perret
Cosa aspettarsi dal futuro
La top analist di Vontobel prevede per il futuro un “graduale declino della crescita degli Usa fino alla fine dell’anno e un rimbalzo dal primo trimestre in poi. Prospettive incerte sulla crescita globale e sul commercio, e un’inflazione inferiore all’obiettivo per i prossimi mesi”. E quindi, proprio per questo, “un’ulteriore riduzione del tasso di 25 pb alla riunione di ottobre, con i tassi che rimarranno in sospeso per il prossimo anno”. Più ottimistica la previsione di Unigestion, in particolare sul Pil americano: “Iniziamo col dire che la reazione del mercato è stata coerente con la mancanza di sorprese, e cioè moderata -spiega Florian Ielpo, Head of Macroeconomic Research-. Il dollaro Usa è cresciuto marginalmente, i mercati azionari sono stati il principale motore di giornata e l’S&P 500 ai minimi intraday. La Fed, pur riconoscendo i maggiori rischi geopolitici, non si aspetta una recessione nel prossimo futuro, ecco perché questo intervento non è altro che un aggiustamento di metà ciclo”. Per l’analista di Unigestion, la Federal Reserve vede una situazione macroeconomica decente, il sentiment favorevole, e la valutazione per i growth assets, in generale, resta positiva: “Per il momento rimaniamo positivi anche sulla crescita, pur rimanendo prudenti quando parliamo dell’obbligazionario”.

Florian Ielpo