Gas naturale: Russia blocca forniture Polonia e Bulgaria - Borsa&Finanza

Gas naturale: Russia blocca forniture Polonia e Bulgaria

Gas naturale: la Russia blocca le forniture a Polonia e Bulgaria

La Russia cala l’artiglieria pesante interrompendo le forniture di gas naturale verso Polonia e Bulgaria. La decisione è stata presa in virtù del decreto di fine marzo del Presidente russo Vladimir Putin, secondo cui i Paesi ostili avrebbero dovuto pagare l’offerta del combustibile in rubli. Quelli che non si fossero adeguati avrebbero potuto subire sospensioni totali delle forniture e così è stato. Le prime vittime sono 2 Paesi dell’Est Europa che si affacciano politicamente all’Occidente. In particolare la Polonia, essendo zona di confine, sta svolgendo un ruolo fondamentale per i soccorsi ai rifugiati ucraini che scappano dalla guerra.

PGNig, il gruppo statale polacco del gas, ha dichiarato espressamente di aver rifiutato il 12 aprile di attenersi alle disposizioni di Putin, ribadendo che quanto deciso dal Premier russo non era legalmente vincolante e anzi avrebbe violato il contratto di fornitura. Le Autorità polacche hanno cercato di rassicurare i proprio cittadini sul fatto che la mossa di Mosca non avrebbe influito sulle forniture complessive di gas naturale. Il Ministro del clima polacco, Anna Moskwa, ha riferito che la Nazione è preparata per un taglio completo delle forniture russe, aggiungendo che gli impianti di stoccaggio sono pieni per il 76%. Inoltre, a seguito degli investimenti fatti per sganciarsi dalle dipendenze della Russia, la Polonia potrà sentirsi al sicuro.

Piotr Naimski, funzionario responsabile della sicurezza energetica polacca, ha affermato che vi era tutta l’intenzione di interrompere l’acquisto di gas russo entro la fine del 2022, una volta scaduto il contratto. Naimski ha citato fonti alternative di approvvigionamento, quali il suo terminale GNL a Swinoujscie sul Baltico, le forniture da Germania e Repubblica Ceca. Tra l’altro, in caso di estrema urgenza, a ottobre dovrebbe essere attivato un gasdotto che collega Varsavia ai giacimenti di gas della Norvegia. La Russia comunque nega che ci sia stata un’interruzione di fornitura, semmai l’inizio di una nuova procedura di pagamento a cui la Polonia deve adeguarsi.

 

Stop al gas russo in Polonia e Bulgaria: cosa significa per l’Europa

Quanto è accaduto con Polonia e Bulgaria potrebbe essere un avvertimento molto potente nei confronti dell’Europa, ancora combattuta se imporre o meno l’embargo totale a tutte le risorse energetiche provenienti dal Cremlino. Verso la fine della scorsa settimana Bruxelles ha emesso una guida dove specifica che accettare le richieste russe del pagamento in rubli potrebbe significare rispettare le sanzioni del blocco. Tuttavia, viene sottolineato che la procedura di pagamento deve essere sufficientemente chiara.

Prima dell’inizio della guerra Russia-Ucraina, l’Europa importava il 40% del proprio fabbisogno energetico di gas naturale da Mosca. Ora si sta muovendo su ogni fronte per cercare di allentare la sua dipendenza, con l’obiettivo di ridurla a un terzo entro la fine dell’anno. Gli Stati Uniti sono andati in soccorso grazie alla fornitura nei prossimi anni di 15 miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas naturale liquefatto. Altri Paesi come Algeria, Congo, Qatar, Iran e Azerbaigian sono stati chiamati in causa per contribuire ad aumentare l’output nel continente.

Il problema è di doppia matrice, però. Intanto, la capacità produttiva di questi Stati non riuscirà a compensare le perdite di fornitura proveniente da Mosca. In secondo luogo il GNL importato ha bisogno di un numero maggiore di gassificatori rispetto a quelli di cui l’Europa dispone in questo momento. Laurent Ruseckas, analista energetico di S&P Global, ha affermato che la decisione presa dalla Russia di sospendere l’approvvigionamento a Polonia e Bulgaria sia un chiaro alert per il resto d’Europa e attingere forniture alternative dalla Germania alla Polonia comporta un’ulteriore pressione sui prezzi del gas naturale europeo.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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