A Piazza Affari l’onda di ritracciamento sui mercati partita il 20 dicembre non si è ancora esaurita. In Italia i corsi del FTSE Mib viaggiano sotto i minimi di ieri a 23.548, -1,20%. Sul listino italiano analogamente a quanto accade nelle altre piazza finanziarie europee pesa l’acuirsi delle tensioni fra Usa e Iran. Nelle ultime ore il Rouhani (Presidente Iran) ha spiegato che l’Iran si vendicherà e che sono ancora più determinati e resistere dopo uccisione generale Soulimani da parte Usa.
Sul fronte internazionale il clima di tensione rischia di allargarsi visto che Netanyahu (Israele) ha spiegato che gli Stati Uniti hanno diritto di difendersi. Nella notte gli Stati Uniti hanno colpito a Bagdad un convoglio di auto. A bordo degli autoveicoli due dei responsabili a diverso livello, secondo gli americani, dell’attacco alla loro ambasciata di ieri.
FTSE Mib: aspetti tecnici dell’indici di Borsa Italiana
Per quanto riguarda il FTSE Mib, il successivo ostacolo alla discesa delle quotazioni è posizionato a 22.750, vicino ai minimi di inizio dicembre a 22.581. Verso l’alto il punto di riferimento è rappresentato dalla barriera psicologica a 24.000 punti. Solo la violazione di questo livello, confermata da volumi e volatilità consentirebbe la prosecuzione del movimento positivo.
Italia: i migliori e i peggiori a Piazza Affari
Sul fronte dei singoli titoli quotati in Italia, i migliori fra le blue chip sono tutti legati al petrolio. Il greggio ha registrato una performance positiva superiore al 3% per via Registrano performance positive: Saipem +0,91%, Eni +0,61%, Tenaris +0,25%. Scendono dall’altra parte: Unipol -3,42%, Pirelli&C -3,33%, Ubi Banca -2,79%. L’amministratore delegato di Banco BPM Giuseppe Castagna ha smentito ipotesi di fusione con UBI Banca.