Le buone trimestrali regalano la maglia rosa a Piazza Affari. Il resto delle borse europee chiude positiva, si rafforza il dollaro mentre il petrolio resiste sopra quota 50 $
Piazza Affari e Madrid aggiornano i propri massimi. Le borse europee chiudono positive, per quella che è la quarta seduta in verde consecutiva: la prima settimana di febbraio rappresenta il vero tentativo di rimbalzo dopo il panico da coronavirus, che aveva causato perdite superiori al 4% nelle ultime tre sedute del mese di gennaio. Debole la partenza di Wall Street, ma abbastanza per consolidare gli acquisti nel vecchio continente, con Milano migliore indice azionario e unica a chiudere sopra l’1%. Ad agevolare il segno più, oltre alle trimestrali, l’annuncio della Cina, che dimezzerà le tariffe su centinaia di beni americani per un valore di circa 75 miliardi di dollari. Anche la paura per l’epidemia del coronavirus inizia a svanire, questa almeno è la percezione dai mercati, nel giorno i cui l’aggiornamento delle vittime è salito a 565. A livello macroeconomico spiccano gli ordini alle fabbriche tedesche a dicembre: su base mensile -2,1%, dato nettamente negative rispetto a gennaio (-0,8%) e al consensus (+0,6%). Valute con dollaro sempre forte, superiore a 98 nel proprio indice di riferimento, sterlina debole sui timori di un accordo, con l’Ue per le trattative commerciali, che rischia di slittare. Il petrolio resiste sopra i 50 dollari al barile, oro a quota 1.560 ma non perde terreno nonostante il risk on nuovamente attivo.
EQUITY
Dax 13.574 +0,72%
Non aggiorna i massimi come Milano e Madrid ma segna una seduta positiva senza soffrire il crollo degli ordini alle fabbriche tedesche, peggior dato degli ultimi cinque mesi. Trend che resta positivo nel lungo periodo, invertita la tendenza ribassista causata dal coronavirus, Francoforte si è riportata ai valori pre allarme a ridosso del record a 13.640.
Ftse Mib 24.490 (+1.05%)
Miglior piazza tra le borse europee e record storico da maggio 2018 aggiornato a 24.513. Indice ben supportato dagli utili superiori alle attese di società importanti come Unicredit, il miglior titolo del paniere principale con oltre il 7% di guadagno, Mediobanca ed Fca, il cui ceo Mike Manley ha dichiarato che la fusione con Psa si completerà al più tardi a inizio 2021.

Grafico Ftse Mib by TradingView
Cac40 6.038 (+0,88%)
Dopo averla solleticata alla vigilia, la borsa di Parigi si riporta con forza sopra la soglia psicologica dei 6.000 punti che mancavano dal 24 gennaio scorso. Domani giornata ricca di dati macroeconomici: produzione industriale, saldo della bilancia commerciale e buste paga del settore non agricolo.
Madrid 9.811 (+0,96%)
Aggiornati i massimi del 2019, dal 3 febbraio a oggi ha guadagnato quasi il 5% dopo quattro sedute su sei, nelle settimane precedenti, sui supporti a 9.356, area minimi dall’11 dicembre scorso. Resta ancora valido l’impulso rialzista della seduta di lunedì.
VALUTE
Dollaro stabilmente a ridosso dei 98,5 sul Dollar Index, forte sia sull’Euro, sceso sotto la soglia dell’1,10 e ai minimi dal 9 ottobre scorso, sia sulla Sterlina, che soffre l’incertezza per l’accordo commerciale tra Ue e Gran Bretagna, dove le parti, al momento, appaiono molto distanti. Il biglietto verde beneficia dei dati sul lavoro sostanzialmente positivi grazie al calo dei disoccupati nella prima settimana di febbraio. Rimane ai minimi il Franco Svizzero con la moneta unica.

Grafico Euro Dollaro by TradingView
MATERIE PRIME
Come già accennato, il petrolio cerca di sfruttare la fase rialzista dei mercati finanziari e si riporta a ridosso dei 51 dollari al barile in una seduta con tendenze comunque ribassiste, dopo il rimbalzo alla vigilia favorito dalle scorte inferiori alle attese. La Russia ha detto no alla proposta dell’Arabia Saudita di aumentare il taglio della produzione da 800.000 a 1 milione di barili per far fronte all’emergenza coronavirus. L’oro non si schioda dai 1.565 dollari l’oncia, segnale che, forse, i timori per l’incertezza per il virus cinese si sono ridotti, ma non del tutto cancellati. Anche il rame rimbalza e si riporta a ridosso dei 2,6 dollari per libbra.