Nel 2009 la banca centrale svedese applicò per prima i tassi negativi. Oggi le aspettative di inflazione sono vicine al 2%. E’ l’inizio della rivoluzione invocata da Lagarde?
E’ la banca centrale più antica al mondo ed è anche la prima ad aver declinato in territorio negativo i tassi di interesse alle banche per il deposito della liquidità in eccesso, era il 2009. Adesso, la Riksbank svedese potrebbe anche essere l’istituzione ad anticipare quello che potrebbe essere il nuovo trend della politica monetaria e quello cioè di riportare, seppur gradualmente, i tassi nuovamente sopra lo zero. La Banca centrale Svedese lo ha appena fatto: a partire dall’8 gennaio 2020, i tassi si riporteranno allo 0% dal -0,25%. E’ il primo rialzo dei tassi da luglio 2011.
La rivoluzione anticipata dal nuovo presidente della Bce
In realtà già Christine Lagarde, nella sua prima conferenza stampa da presidente della Bce, ha fatto intuire che dall’anno nuovo l’Eurotower ha tutta l’intenzione di avviare una revisione della politica monetaria a 360 gradi con l’obiettivo di normalizzare i tassi, su suggerimento stesso dei paesi del Nord Europa, del Centro e delle banche italiane, in sofferenza per le riduzioni dei margini di guadagno proprio a causa dei tassi negativi, portati a -0,5% da Mario Draghi a settembre dal -0,4% precedente.
Riksbank, inflazione vicina l 2%, nessun intervento nel 2020
La Riksbank oggi ha motivato la scelta spiegando che le aspettative di inflazione si attestano finalmente intorno al 2%. Dunque, la necessità di una politica monetaria espansiva sta venendo meno, anche in considerazione del fatto che il lungo periodo di tassi sotto lo zero ha aumentato il debito delle famiglie indebolendo la corona, valuta svedese. Non dovrebbero esserci interventi, infine, per il 2020, poiché la previsione della crescita dell’economia globale è contenuta: il costo del denaro insomma dovrebbe rimanere a zero per tutto il prossimo anno.
Bank of England, tassi fermi allo 0,75%
La modifica al rialzo del costo del denaro non è stata “imitata” dalla Bank of England, che al contrario ha mantenuto, come prevedibile, i tassi allo 0,75%, con la sterlina che tenta il recupero dopo i ribassi dei giorni scorsi sia nei confronti dell’euro sia del dollaro.

Grafico Sterlina Dollaro by TradingView