La Sterlina sta crollando. Regno Unito, ora il coronavirus fa paura

La sterlina sta crollando. Regno Unito, ora il coronavirus fa paura

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Tempesta sulla Sterlina che ha perso il 10% nelle ultime sette sedute, sprofondando a 1,15 nel cambio con il dollaro, complice la schizofrenia politica di Boris Johnson

 

L’ultima volta che la Sterlina era scivolata a 1,15 nel cambio con il dollaro era il 1985. Allora, Margaret Tatcher era al suo secondo mandato come primo ministro britannico, la Regina Elisabetta II non aveva ancora compiuto 60 anni e Bob Geldof organizzava per la prima volta a Londra il grande concerto Live Aid a cui parteciparono i più grandi artisti di quel momento, forse il più imponente evento rock della storia il cui ricavato andò interamente all’Etiopia. Allora, il pound raggiunse quota 1,18. Trentacinque anni dopo, la storia si è ripetuta. Anzi, quel record negativo è stato infranto, perché il valore, tra ieri e oggi, è ulteriormente diminuito: 1,15, complice un dollaro che in questo periodo mostra sempre di più i muscoli, con l’indice di riferimento oltre i 101 punti come non succedeva da tre anni esatti.


Grafico Sterlina Dollaro by TradingView

 

Doppia inversione a U

La sterlina sta crollando. Una sorta di tempesta perfetta sulla valuta britannica che ha registrato una vera e propria inversione a U rispetto agli ultimi mesi del 2019, quando la Brexit era ormai vicina e il cui via libera aveva portato il pound a un rialzo del 10% tra ottobre e dicembre, da 1,22 a 1,34 nei confronti del biglietto verde. Ma l’inversione a U oggi è un movimento che sta attraversando anche la linea del governo di Boris Johnson sulle misure da adottare per contenere e limitare il coronavirus. La posizione del premier inglese è stata… volatile, un po’ come le borse in questo periodo.

La schizofrenia politica di Boris Johnson

Il vincitore delle ultime elezioni in grado di portare il Regno Unito alla tanto attesa (e voluta dal popolo britannico) Brexit si era inizialmente allineato con il presidente americano Donald Trump, sottovalutando e quasi minimizzando il contagio. Quando l’emergenza ha iniziato a dilagare in tutta Europa, in Italia in primis, il premier si è distinto per una strategia quantomeno discutibile: dall’idea dell’immunità di gregge, lasciando che la maggior parte della popolazione contraesse il virus, alla dichiarazione: “Preparatevi a perdere i vostri cari”. Tuttavia, le recenti uscite, ultima la decisione di chiudere le scuole a data da destinarsi e la richiesta di ridurre il più possibile i movimenti non necessari al popolo britannico, hanno sicuramente segnato un deciso dietrofront da parte della politica del leader dei Tory. Una schizofrenia politica che ai mercati non è passato inosservata, generando  vendite consistenti sul Pound.

 

Il ruolo della Bank of England

Ora come ora, i mercati stanno iniziando a valutare e assimilare l’idea che anche la Gran Bretagna si debba preparare al più presto a un blocco totale ed è in questo contesto che la Sterlina ha raggiunto in questi giorni il minimo valore degli ultimi 35 anni contro il dollaro americano, che in controtendenza sta infrangendo record su record, a partire dal proprio indice di riferimento, tornato sopra quota 100 come non succedeva da marzo 2017, in questo momento primo bene rifugio degli investitori, più dell’oro e dello yen. Importante in questa direzione anche l’annuncio della Bank of England, che ha promesso aiuti illimitati per fornire ogni quantitativo di liquidità per voce del nuovo governatore Andrew Bailey: il ribasso della Sterlina è sostanzialmente iniziato da qui.


Grafico Sterlina m15 18-19 marzo by TradingView

 

Analisi tecnica

Negli ultimi 10 giorni il cambio Sterlina / Dollaro è passato da 1,30 a 1,15, un calo del 13% che conferma il trend degli investitori sempre più propensi ad abbandonare la sterlina. Quella di oggi è la prima seduta di assestamento a quota 1,15 dopo sette sedute di ribassi. L’enorme volatilità a cui stiamo assistendo sui mercati sta esacerbando i movimenti che in altre condizioni di mercato avrebbero potuto essere più morbidi.

 


 

Articolo e servizio a cura di Giacomo Iacomino

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