“Accordo con la Cina prima del previsto”. Crollate per l’impeachment, le borse europee limitano i danni
Sembrava una seduta sanguinosa quella delle borse europee, dopo la notizia dell’inchiesta avviata in America sull’impeachment contro Donald Trump, le incertezze legate alla Brexit e la trade war tornata incandescente tra Usa e Cina. E’ bastato invece una nuova dichiarazione del presidente degli Stati Uniti: “L’accordo con Pechino potrebbe arrivare prima del previsto” per far sì che i mercati riuscissero ad arginare le vendite, chiudendo negative ma con perdite inferiori al punto percentuale.
Una ripresa che però non coinvolge il petrolio, che scivola sotto i 56 dollari al barile, complici i nuovi dati sulle scorte, superiori alle attese. L’oro però rifiata e torna in area 1.500 dollari l’oncia, dollaro che resta forte con l’euro, così come con la sterlina, che a sua volta perde terreno anche con la moneta unica mentre si avvicina l’ipotesi delle elezioni anticipate in Gran Bretagna dopo la sentenza della Corte Suprema che ha annullato la chiusura del Parlamento inglese deciso da Boris Johnson perché giudicato illegittimo. Anche il rendimento del Bund tedesco si è ripreso, anche se marginalmente. Risalita, seppur lieve, dello spread.
EQUITY
Dax 12.234 (-0,59%)
Ai minimi dal 6 settembre scorso a 12.174 punti, terza seduta negativa di fila, periodo in cui Francoforte ha perso più del 2%. In mattinata l’indice ora è ben lontano dai massimi dell’anno raggiunti a luglio, a quota 12.656, nel pomeriggio si è risollevato, avvicinando nuovamente ai livelli di apertura.
Grafico Dax by Trading View
Ftse Mib 21.788 (-0,51%)
Andamento speculare al Dax. Prevale ancora l’impulso ribassista del 20 settembre. Dopo la seduta piatta di ieri, a 21.490 ha raggiunto i minimi dal 3 settembre scorso, rompendo i supporti a 21.500 per poi riprendersi, seppur parzialmente.
Cac 40 5.583 (-0,79%)
I 5.531 toccati oggi sono il minimo dal 4 settembre. Come Francoforte ha perso più del 2,5% nelle ultime tre sedute ma è anche l’unico listino che ha aggiornato i massimi del 2019 il 20 settembre scorso, a ridosso dei 5.700 punti. Migliore delle aspettative l’indice della fiducia dei consumatori: 104 punti a settembre, superiore al 102 atteso e al 103 di agosto. Ventimila in meno invece le persone in cerca di lavoro: da 3,393 milioni a 3,373 milioni, vicino ai minimi da metà 2014.
Ibex 9.085 (-0,36%)
Unica positiva alla vigilia, è la borsa che riduce più delle altre le perdite sotto il mezzo punto percentuale, nonostante il crollo dei prezzi alla produzione su base annuale a -2,5%, dato ben peggiore del -0,7%.
VALUTE
Debole alla vigilia dopo la notizia dell’impeachment, il Dollaro si è ripreso già nel corso della mattinata, complice la debolezza dei mercati internazionali, rafforzandosi ulteriormente dopo l’apertura (l’ennesima) di Donald Trump alla Cina nei confronti con l’Euro, in area 1,0950 nei mercati americani. Sfonda quota 98 nel Dollar Index, non succedeva dal 12 settembre scorso, crescendo fino a 99,1 al giro di boa di Wall Street. Il biglietto verde guadagna terreno anche nei confronti della Sterlina raggiungendo i massimi degli ultimi tredici giorni. La ripresa dei lavori in Parlamento è stata accolta con un’ovazione di gran parte dei deputati inglesi. Boris Johnson sta valutando le elezioni anticipate ma senza maggioranza alla Camera dei Comuni potrebbero arrivare nuove sorprese.
Euro / Dollaro 1,1094 (-0,69%). Euro / Sterlina 0,8857 (+0,48%). Euro / Franco Svizzero 1,084 (-0,12%)
Grafico Euro Dollaro by Trading View
MATERIE PRIME
Avrebbe potuto recuperare terreno il prezzo del Wti, sulla spinta del messaggio di Trump rivolto alla Cina. E invece il dato sulle scorte pubblicato dall’Eia ha frenato ulteriormente il petrolio, ormai tornato ai livelli precedenti all’attacco avvenuto 10 giorni fa delle raffineria della Saudi Aramco, che lentamente sta ripristinando completamente la produzione dell’oro nero. E così, il Wti scende sotto quota 56 dollari al barile mentre per l’oro avviene l’effetto contrario. Le dichiarazioni del presidente Usa riportano i traders a investimenti vicini al rischio, e così il metallo prezioso, in area 1.530 in mattinata, ripiomba appena sopra la soglia dei 1.500. In netta ripresa anche il rame nonostante l’impulso ribassista: il metallo rosso si è riportato sopra la soglia dei 2,6 dollari per libbra.

Grafico Petrolio Wti by Trading View
TASSI D’INTERESSE
Quasi come un’operazione matematica, con i mercati che riducono le perdite, anche il Bund tedesco ha ridotto, seppur di poco, la negatività del suo rendimento, passando da -0,61% a -0,58%. Pressoché invariato il Btp decennale, in area 0,84% con lo spread che chiude a 143 punti base.
Grafico Bund by Trading View