Wti ai massimi dai primi di agosto, metallo giallo sotto i 1.500. Aspettando la Bce
Il moderato ottimismo con cui Wall Street accoglie le parole di Steven Mnuchin, segretario al Tesoro Usa, che considera un segnale di buona volontà quello della Cina, pronta a riprendere i colloqui commerciali, non è abbastanza per sostenere il pomeriggio delle borse europee, che chiudono senza spinta e in linea con i valori di apertura, prudenti in attesa delle decisioni della Bce previste per giovedì. I dati macroeconomici tedeschi non hanno influito più di tanto nonostante l’export sia tornato a respirare. Più pesanti quelli provenienti dalla Gran Bretagna, migliori delle attese sia a livello di Pil che di produzione industriale e manifatturiera. Il Regno Unito resta al centro delle attenzioni degli investitori nella settimana in cui si chiudono i lavori in Parlamento fino al 14 ottobre su ordine del premier Boris Johnson, determinato a non aderire alla legge in vigore da oggi che prevede il rinvio della Brexit a fine gennaio 2020 in caso di mancato accordo con Bruxelles. Una legge favorita anche dal presidente del Parlamento John Bercow, che proprio oggi ha annunciato l’intenzione di rinunciare alla sua carica di speaker della Camera dei Comuni britannica in caso di elezioni anticipate.
Cresce il prezzo del petrolio, pronto a superare i 57 dollari al barile, dopo l’annuncio dell’avvicendamento al vertice del ministero dell’Energia dell’Arabia Saudita, con il principe Abdulaziz bin Salman, figlio del Re Salman, al posto di Khalid Al Falih. Ai minimi dal 23 agosto scorso l’oro, che galleggia appena sopra i 1.500 dollari l’oncia. Occhio anche al Bund tedesco, che raggiunge i massimi dal 12 agosto scorso.
EQUITY
Dax 12.226 (+0,28%)
Aggiornati i massimi dal 1 agosto scorso. Contrastati i dati macro di oggi. Torna a respirare l’export su base mensile: +0,7% a luglio, valore superiore al -0,5% atteso e al -0,1% di giugno. Migliora anche la bilancia commerciale tedesca, inferiore alle previsioni l’indice dei direttori degli acquisti nel settore importazioni: sempre a luglio -1,5% a fronte del -0,3% stimato e del +0,7% del mese precedente.
Ftse Mib 21.989 (+0,19%)
Avvio al di sopra dei 22.000 punti e aggiornamento dei massimi rispetto al 25 luglio, a 22.018 punti. Poi Piazza Affari ritraccia, in linea con il resto delle borse europee, mantenendosi comunque sopra la parità. Prossimo target i 22.140 punti per un trend che rimane positivo: Milano è il listino che ha guadagnato di più in Europa da inizio agosto, e cioè dall’inizio della crisi. Secondo gli analisti, dopo la fiducia che il Conte Bis dovrebbe ricevere alla Camera e al Senato, Piazza Affari potrebbe crescere ancora.
Cac40 5.589 (-0,27%)
Pareggia i massimi del 30 luglio scorso, poi Parigi scende sotto la parità mantenendosi comunque nei valori della vigilia. La Francia, va ricordato, ha aperto all’Italia sulla questione migranti, ed è pronta a collaborare con il Conte Bis.
Ibex 9.010 (+0,23%)
Anche Madrid, la peggiore tra le borse europee, scambia nei valori della vigilia ma rimanendo sotto i massimi e la resistenza fissata a 9.026. Trend moderatamente positivo nel breve periodo.
VALUTE
Non raggiungeva quota 0,8904 la Sterlina, in scia alle trattative in corso sulla Brexit e a fronte dei dati macroeconomici superiori alle attese: 0,3% a livello mensile (dato precedente: 0%) per il prodotto interno lordo, produzione industriale e manifatturiera a +0,1 e +0,3% mese su mese a fronte del -0,1% atteso per entrambi gli indicatori. Rallentano Dollaro e Franco Svizzero, con l’Euro che aggiorna i massimi nei confronti della valuta rossocrociata dal 2 agosto scorso, sfondando la soglia di 1,092.
Euro / Dollaro 1,1059 (+0,32%). Euro / Sterlina 0,8943 (-0,29%). Euro / Franco Svizzero 1,095 (+0,63%).
MATERIE PRIME
Wti in rally dopo il cambio al vertice del ministero dell’Energia in Arabia Saudita: +2,19% a quota 57,8 dollari al barile. A spingere il petrolio anche le prime parole di Abdulaziz bin Salman come ministro: “L’accordo dell’OPEC per frenare la produzione di petrolio (compresa la Russia ndr), può durare ‘fin quando morte non ci separi'”. Ancora in ribasso il prezzo dell‘oro che scivola sotto i 1.500 dollari l’oncia: cinque giorni fa era a quota 1.557, il massimo dal 2013. Le rassicurazioni sulle trattative commerciali tra Usa e Cina -ultime le parole di Mnuchin- e i recenti sviluppi sulla Brexit hanno portato a un rallentamento degli investitori sul bene rifugio per eccellenza (Franco Svizzero compreso). Rame stabile e ancora in area massimi dal 1 agosto scorso, a 2,62 dollari per libbra.
TASSI D’INTERESSE
Bund tedesco sotto il -0,6%, con un minimo di -0,569, record dal 12 agosto scorso. Il Btp chiude in leggero rialzo a +0,94%, pur sotto i massimi di giovedì e venerdì scorsi, con il nuovo governo alla prova dello spread: oggi il differenziale ha chiuso a 154 punti base. Domani c’è la fiducia in Senato, dove la maggioranza è ridotta.