Borse europee sopra la parità aspettando la Fed, giù euro e petrolio

L’EUROPA CHIUDE SOPRA LA PARITA’, GIU’ EURO E PETROLIO

borse europee

Per alcuni analisti “eccessive” le aspettative per il vertice di domani della Bce

La vigilia del consiglio direttivo della Bce si chiude senza slancio per le borse europee, che chiudono moderatamente positive con l’eccezione di Madrid che soffre i dati della produzione industriale. Più in generale si tratta di una seduta interlocutoria (nonostante il buon avvio di Wall Street) in attesa delle decisioni di Mario Draghi. I mercati attendono un taglio dei tassi tra i 10 e i 20 punti base e un Quantitative Easing da 20 miliardi circa, anche se negli ultimi giorni, spiegano alcuni analisti, le aspettative sono cresciute eccessivamente, con la sensazione che l’intervento dell’Eurotower possa avere conseguenze negative sul mercato. Intanto arrivano buone notizie sul fronte dei rapporti commerciali tra Cina e Stati Uniti: Pechino ha annunciato l’esenzione di 16 prodotti americani da ulteriori dazi a partire dal 17 settembre. Nessuna risposta da parte di Washington, dove il presidente Donald Trump ha sparato nuovamente contro la Fed in vista della prossima riunione del 19 settembre.

In questo contesto, l’Euro ha perso terreno nei confronti del Dollaro, quasi come se dovesse prendere la rincorsa in vista dell’intervento di domani da parte della Banca Centrale Europea. Guadagna qualcosa anche la Sterlina, con i lavori in parlamento interrotti fino al 14 ottobre per ordine di Boris Johnson, anche se l’alta corte di giustizia scozzese ha definito questo provvedimento, approvato peraltro anche dalla Regina Elisabetta, come “illegale”. Crolla ancora il prezzo del petrolio, che si riposiziona nuovamente sotto i 55 dollari al barile dopo tre sedute sopra quota 58. In questo senso l’Opec, nel suo rapporto mensile, ha ridotto le previsioni di 60mila barili per la crescita per la domanda globale di greggio per il prossimo anno, a fronte del dato confortante sulle nuove scorte del greggio. Oro ancora sotto i 1.500 dollari l’oncia, Bund tedeschi ai massimi dal 6 agosto scorso mentre il rendimento dei Btp ha ritracciato sotto l’1%.

EQUITY

Dax 12.359 (+0,74%)
Maglia rosa tra le borse europee, sesta seduta consecutiva con il segno più, serie sostenuta dall’impulso rialzista del 3 settembre scorso. Si avvicina ai massimi degli ultimi 40 giorni, verso i 12.400 punti aggiornando il massimo dal 30 luglio scorso a 12.394. Oltre quota 12.600 l’indice potrebbe raggiungere i nuovi massimi dell’anno.

Ftse Mib 21.891 (+0,1%)
Recupera nel finale Piazza Affari dopo aver ritracciato durante il pomeriggio in territorio negativo e una partenza tutto sommato debole. Il listino milanese ha ritoccato i minimi degli ultimi sette giorni chiudendo sotto i 22.000 punti ma rimanendo nei valori degli ultimi tre giorni.

Cac40 5.618 (+0,44%)
Avviato impulso rialzista e aggiornati i massimi dal 25 luglio scorso. Andamento speculare a quello del Ftse Mib per Parigi, molto vicino ai massimi da maggio 2018 in area 5.670 punti.

Ibex 9.059 (-0,21%)
Maglia nera tra le borse europee. Nuovi massimi dal 30 luglio ma l’indice poi ritraccia sotto la parità, pesa l’indice della produzione industriale al di sotto delle attese: lo 0,8% di luglio è il dato più basso degli ultimi quattro mesi e inferiore all’1,5% atteso.

VALUTE
Scende sotto la soglia dell’1,10 l’Euro nel cambio con il Dollaro, non succedeva da 12 giorni. Pesano in questo senso le attese per le nuove direttive sulla politica monetaria di Mario Draghi, a cui seguirà come spesso accade un’alta volatilità. Il biglietto verde si rafforza anche grazie ai dati macroeconomici di oggi, con l’indice dei prezzi alla produzione superiore alle attese su base mensile (+1,8% rispetto all’1,7% atteso) e alle scorte del petrolio decisamente al di sotto delle previsioni. La moneta unica perde terreno anche nei confronti della Sterlina, ora che Boris Johnson ha chiuso i lavori in Parlamento fino al 14 ottobre e l’apertura, seppur parziale, da parte del premier a trovare un accordo con Bruxelles nei 15 giorni che rimarranno a disposizione prima del rinvio (che l’Europa deve comunque approvare). Franco Svizzero in lieve rialzo anche se nei valori degli ultimi due giorni.

Euro / Dollaro 1,099 (-0,4%). Euro / Sterlina 0,8919 (-0,18%). Euro / Franco Svizzero 1,092 (-0,27%).

MATERIE PRIME
Scivola fino al -3% il petrolio verso la fine delle contrattazioni delle borse europee, sotto quota 56 dollari al barile. Come accennato, nel suo rapporto mensile, l’Opec ha ridotto le previsioni di per la crescita della domanda globale di greggio per il prossimo anno di 60mila barili, a 1,08 milioni, indicando che il mercato sarebbe “in eccedenza”. Un crollo, quello del Wti, che segue un rally durato tre giorni, con tanto di massimo dal 31 luglio scorso a 58,73 $.

Oro nei valori della vigilia a 1.494 dollari l’oncia, per un guadagno dello 0,6%. Secondo alcuni analisti i minimi del mese sotto i 1.480 sono dovuti alla possibilità che le decisioni della Bce possano deludere i mercati. Congestione di barre, seppur di breve periodo, per il Rame, stabile a 2,62 dollari per libbra.

TASSI D’INTERESSE
Analogamente al ribasso dell’oro, continua a salire il rendimento del Bund tedesco: non raggiungeva il -0,53% dall’8 agosto scorso. Scende il Btp decennale, che si riposiziona sotto l’1% di rendimento dopo l’1,07 in mattinata, il massimo degli ultimi 13 giorni.

 

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Redazione

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